martedì 27 febbraio 2024

I VERSI VISSUTI DI EDITH



                                                               E se ci sarà un'altra vita...




Edith Bruck è nata nel 1932 in un villaggio ungherese ai confini con l' Ucraina da una famiglia di origine ebraica. Nel 1944 viene deportata ad Auschwitz con i genitori, una sorella e due fratelli. Sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, dopo anni di pellegrinaggio in Europa, si stabilisce nel 1954 in Italia, adottandone la lingua. Nel 1959 pubblica il suo primo romanzo autobiografico " Chi ti ama " ( da cui verrà tratto un film ad opera del marito,  il regista Nelo Risi ), in cui racconta l' infanzia poverissima e l'esperienza drammatica nei Lager.

La produzione poetica di Edith è stata raccolta nel volume" Versi vissuti " del 2018, che riunisce tre testi di poesie che l'autrice ha pubblicato nell'arco di un quindicennio, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta : " Il tatuaggio" ( 1975 ); " In difesa del padre " ( 1980 ) e " Monologo " ( 1990 ).


                                            ***

" DI CHE COSA SCRIVE UN POETA SE NON DELL'ASSENZA, DI CIO' CHE MANCA SIA DENTRO CHE FUORI ? " , afferma l'autrice nella postfazione della raccolta.





NOI


Per noi sopravvissuti

è un miracolo ogni giorno

se amiamo; noi amiamo duro

come se la persona amata

potesse scomparire da un momento all'altro

e noi pure.


Per noi sopravvissuti

il cielo o è molto bello

o è molto brutto

le mezze misure

le sfumature

sono proibite.


Con noi sopravvissuti

bisogna andare cauti

perché un semplice sguardo storto

quello quotidiano

va ad aggiungersi ad altri tremendi

e ogni sofferenza fa parte

di una UNICA

che pulsa col nostro sangue.


Noi non siamo gente normale

noi siamo sopravvissuti

per gli altri

al posto di altri.

La vita che viviamo per ricordare

e ricordiamo per vivere

non è solo nostra.

Lasciateci...

Noi non siamo soli.



                                            ***


NASCERE PER CASO


Nascere per caso

nascere donna

nascere povera

nascere ebrea

è troppo

in una sola vita.



                                                   ***


FORSE


Gli uomini

che contano

nella vita

sono uno :

il padre mancato.



                                         ***


VITA !


Quante grida al vento

quanta paura di tutto

che vita di terrore

d'amore di battaglie

per un poco di pace

per un palmo di terra straniera.



                                                     ***


IL SEGNO


Morì d'impotenza

si potrà scrivere sulla mia tomba.

Chissà dove, non è detto che uno muore

nel luogo in cui è nato o vive.

Si può essere dovunque

in quell'ora incerta.

Non ci sono terre cattive e terre buone.

Vorrei però come un segno una piccola stella

a sei punte come quella che da bambina

brillava sul cappottino liso.

Incidetela ben bene nella pietra

come l'hanno incisa in me sulla mia pelle

nella mia carne, nelle mie viscere.

E se ci sarà un'altra vita

sarò una stella gialla

per ricordarvi che c'era una volta

Auschwitz.




                     Edith Bruck  da    Versi vissuti ( Poesie, 1975 - 1990 )



2 commenti:

  1. Lasciateci...
    noi non siamo soli.
    Una vita vissuta con i fantasmi e attraverso i fantasmi con una chiusura totale (Lasciateci...) nei confronti del mondo. Manifestazioni di un passato impossibile da immaginare, si può solo averlo vissuto. E allora perché ripeterlo con i palestinesi? Possibile che il male subito si dissolva solo con altro male?

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  2. Credo ( ma non è un pensiero solo mio ) che i sopravvissuti ai Lager abbiano sempre portato dentro di sé un enorme disagio di viver e un " senso di colpa" per essersi
    salvati, avendo assistito impotenti alla morte dei loro cari. " Perché io? ". L' autrice
    - infatti - lo esplicita " La vita che viviamo per ricordare ( e mantenere viva la memoria) , non è solo nostra ..."
    In quanto al Conflitto Palestinese in atto ( anche se riguarda gli Ebrei ) ,si tratta di una vicenda diversa per storia e genesi e molto più complicata ( della follia nazista ) per fare un paragone corretto.
    Grazie per il commento.

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