O piccolo cuore, ora sei morto...
IL MIO CUORE
Il mio cuore è una rossa
macchia di sangue dove
io bagno senza possa
la penna, a dolci prove
eternamente mossa.
E la penna si muove
e la carta s'arrossa
sempre a passioni nove.
Giorno verrà: lo so
che questo sangue ardente
a un tratto mancherà,
che la mia penna avrà
uno schianto stridente.
... a allora morirò.
***
IMAGINE
La rondine di mare che ieri,
mia dolente,
volava sopra il lago, con
l'alucce sgomente,
erra sempre e la sorte del suo
tenero volo?
brutal piombo la colse, e
cadde, morta, al suolo?
o pur, libera, dopo lungo
palpito d'ale,
giunse all'immenso, azzurro
Oceano natale,
ove ne l'aria, ondeggiano
esalazioni amare?...
A me, vedi, la piccola
rondinella di mare,
stanca, che sfiorava
con l'aluccia sua lieve,
l'onde del lago, troppo, per i
suoi voli, breve
a me sembra il tuo cuore
instancabile, ardito,
cuore di donna, cuore acceso
d'infinito,
cuor nostalgico in preda al
doloroso senso
di cercar, vanamente, per sé
un amore immenso!
***
RIME DEL CUORE MORTO
O piccolo cuor mio, tu fosti
immenso
come il cuore di Cristo, ora sei
morto;
t'accoglie non so più qual triste
orto
odorato di mammole e
d'incenso.
Uomini, io venni al mondo per
amare
e tutti ho amato! Ho pianto
tutti i pianti
vostri e ho cantato tutti i vostri
canti!
Io fui lo specchio immenso
come il mare.
Ma l'amor onde il cuor morto
si gela,
fu vano e ignoto sempre,
ignoto e vano!
Come un'antenna fu il mio
cuore umano,
antenna che non seppe mai la
vela.
Fu come un sole immenso,
senza cielo
e senza terra e senza mare,
acceso
solo per sé, solo per sé sospeso
nello spazio. Bruciava e parve
gelo.
Fu come una pupilla aperta e
pure
velata da una palpebra
latente;
fu come un'ostia enorme,
incandescente,
alta nei cieli fra due dita pure,
ostia che si spezzò prima
d' avere
tocche le labbra del
sacrificante,
ostia le cui piccole parti
infrante
non trovarono un cuore ove
giacere.
***
TUTTA L'ANIMA, TUTTE LE PURE
Tutta l'anima mia, tutte le pure
gioie godute nella giovinezza;
ogni mia più soave tenerezza,
tutte le mie speranze
malsecure
nelle lor precoci sepolture,
l'eterna immensurabile
tristezza che il mio cuor dissangua ma
offerte alle mortali creature.
Anima, come vano, come vano
l'amor tuo, come triste il
disinganno!
Sergio Corazzini da Poesie sparse
Beautiful blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaTi ringrazio.
RispondiEliminaVerrò sicuramente....