giovedì 5 gennaio 2017

LIBER NOVUS ( IL LIBRO ROSSO DI JUNG ) 1


AL SERVIZIO DELL' ANIMA

(...) La notte seguente dovetti trascrivermi fedelmente tutti i sogni
      che riuscii a ricordare. Il senso di questo mio agire mi era
      oscuro. Perché tutto questo? Perdona il frastuono che si leva
      dentro di me. Eppure tu vuoi che io agisca in questo modo.
      Quali eventi bizzarri mi stanno accadendo? So troppe cose per
      non vedere che sto percorrendo ponti pericolanti. Dove mi
      porti? Perdona la mia paura, che nasce dal mio troppo sapere.
      Il mio piede esita a seguirti. In quali nebbie e oscurità conduce
      il tuo sentiero? Devo anche imparare a rinunciare al senso?
      Che sia pure, se è questo che mi chiedi. Quest'ora ti appartiene.
      Ma che cosa succede se poi non c'è alcun senso? Solo assurdità
      o follia, mi pare. Esiste anche un senso superiore? E' questo il
      tuo senso, anima mia?. Ti seguo zoppicando sulle stampelle
      dell'intelletto: io sono un uomo, mentre tu avanzi come un dio.
      Che tortura! Devo ritornare in me stesso, alle mie più piccole
      cose. Le cose dell'anima mia mi sembravano piccole,
      miseramente piccole. Tu mi costringi a vederle grandi, a
      renderle grandi. E' questo il tuo scopo?. Ti seguo, ma con
      terrore. Ascolta i miei dubbi, altrimenti non posso seguirti,
      perché il tuo senso è un senso superiore e i tuoi passi sono
      quelli di un Dio.
      Capisco, non vuoi neppure che pensi: non è neanche più lecito
      pensare?. Devo consegnarmi completamente in mano tua?
      Ma tu chi sei?. Non ho fiducia in te...neppure fiducia.
      E' questo l'amore che ti porto, la gioia che mi fai provare?
      Mi fido di qualsiasi brav'uomo e non dovrei fidarmi di te,
      anima mia?. Sento pesare la tua mano su di me, ma io voglio,
      sì voglio. Non ho forse cercato di amare gli esseri umani e di
      avere fiducia in loro?. E vuoi che non lo faccia con te?.
      Dimentica il mio dubbio: lo so, non è bello dubitare di te.
      Tu sai con quale difficoltà io riesca a mettere da parte lo
      sciocco orgoglio del mio pensiero. Ho dimenticato che anche 
      tu fai parte dei miei amici e hai- per prima - diritto alla mia
      fiducia. Non dovrebbe forse appartenere a te ciò che ho dato
      a loro?. Ammetto di essere ingiusto. Ti ho disprezzato, mi 
      pare. La mia gioia di ritrovarti non era autentica. Riconosco
      che anche la risata di scherno in me aveva ragione.
      Devo imparare ad amarti. Vuoi anche che smetta di 
      giudicarmi?. Ho paura.
      Allora l'anima mi parlò e disse : " Questa paura testimonia
      contro di me".
      E' vero, testimonia contro di te. Uccide la sacra fiducia che 
      esiste fra te e me .  (...)



                      C. G. Jung   da   Liber Novus  (  Libro Rosso )

            


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