lunedì 2 gennaio 2017

BREVIARIO DEI VINTI 3



81


(...) Talvolta desidererei un amore più puro di un'idea nauseata di
       se stessa. Più immacolato del presentimento della sventura in
       un giglio non fiorito. Qualcosa che evocasse un angelo visto
       dall'immaginazione di Dio. O simile a una casta primavera
       in cui il seme - alla radice delle piante - piangesse la vergogna
       della sua fertilità. La natura, colpita nel suo pudore,
       stenderebbe allora sulla sua opulenza un velo di pio sogno
       sotto il quale l'uomo celebrerebbe un assoluto privo di viscere.
       Istanti simili mi avvicinano a Santa Gertrude. E' scritto che
       Gesù, " piegandosi con tenerezza verso di lei e trasportato
       dall'impeto amoroso, impresse  sulla   bocca della sua
       anima un bacio la cui dolcezza superava infinitamente quella

       del miele ".   (...)


           Emil   Cioran   da   Breviario dei Vinti II

Nessun commento:

Posta un commento