Furono 15.000 i bambini internati in quel posto
di morte e ne uscirono solo 100. Vivi, ma segnati
a vita da un ricordo troppo cruento per essere ricordato
e troppo forte e grave per essere dimenticato.
Chi s'aggrappa al nido
non sa che cos'è il mondo,
ma sa quello che tutti gli uccelli sanno e
non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.
Quando all'alba il raggio del sole
illumina la terra
e l'erba scintilla di perle dorate,
quando l'aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.
Prova, amico mio, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.
Da un bambino di Terezìn , 1941
Quanto splendore....
RispondiEliminaGrazie!!!
Peccato che nella vita succeda quasi sempre così: ci accorgiamo di quanto le cose siano belle e importanti quando le abbiamo perse o abbiamo il sentore che ci stiano lasciando...
EliminaLa poesia di questo bambino è struggente e mi fa sentire in colpa per tutte le volte che non ho amato la vita e non ho colto la meraviglia del creato come sarebbe stato giusto fare...
Ti ringrazio, amica mia, che mi dai l'opportunità di fare delle riflessioni importanti per la mia umanità e la mia crescita.
Sì, la poesia di questo bambino è struggente e c'insegna davvero a cogliere la meraviglia del creato sempre, in qualunque situazione.
RispondiEliminaGrazie a te!!!