lunedì 3 luglio 2017

FATTI VIVO





                                       L'indomabile fiducia dorme sonni che contengono l'alba...




Non voglio eseguire il male
mi acquatto e aspetto
che torni un soffio
di ben volere.
Ho una lacrima zitta
per ogni sillaba di alfabeto
che pugnala o graffia.
Ho rimpianto per ogni parola
che sfreccia casuale
senza un preciso silenzio
senza riposo.
Ho vergogna
per ogni inciampo nel me
che chiamiamo parola.
Insegnami parola disarmata,
nevicami.


                                                    ***

Tu hai urlato
dall'orlo del mio pozzo
per mantenermi viva,
una passione d'amore,
hai il mio cuore tra i denti.
La notte è così degenerata
qua sotto
la luce  si è tutta consumata
a parlarmi. Suggeriva
come via d'uscita la mano
nel gesto di salutarti,
è l'ultimo angelo terrestre
quello degli addii:
ti regala l'assenza.
Presto imparerò a nuotare.
Fino a lassù.
Da te.
Aprimi.


                                                ***

Ti costudisco
come si costudisce l'assenza
con passione doverosa
come il ramo spacca il legno
e fa uscire il fiore
come da una porta faticosa,
come da un funerale
una farfalla; ti costudisco
e certi giorni all'improvviso
questo cibo
sfama gli uccelli più belli
quasi gli dipinge le piume
le piume assenza
le piume sole sole,
allora io
ringrazio.



                                                    ***

Hai bisogno di te
hai bisogno di questo tempo
in cui non si cucina
e non si prega
si sta.
Soli e improvvisati
abbandonati e senza senso
si sta, frastornati
e vuoti. Si sta.
E l'indomabile fiducia
accucciata fuori dalla porta
come un cane folle
di devozione
dorme sonni
che contengono l'alba.




       Chandra Livia Candiani     da       Fatti vivo




4 commenti:

  1. Non so perchè, ma questo splendido testo mi richiama per certi aspetti il libro di Giobbe, ma soprattutto i Quattro quartetti di Eliott di cui ti riporto un stralcio:
    "Ho detto alla mia anima: resta in silenzio, e attendi senza speranza
    perché la speranza sarebbe speranza mal riposta: aspetta senza amore
    perché l’amore sarebbe mal riposto; resta la fede
    ma la fede e l’amore e la speranza sono tutte nell’attesa.
    Attendi senza pensiero, perché tu non sei pronta al pensiero:
    cosí l’oscurità sarà luce, e la quiete danza...."

    E sempre grazie!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dopo molti anni, rileggo.
      Grazie.
      Nel “lasciare spazio intorno ai gesti…”

      Elimina
  2. " la fede, l'amore e la speranza sono tutte nell'attesa...": che meraviglia! Non ho parole adeguate a commentare la bellezza e la veridicità umana e poetica di questo brano. Mi auguro solo che venga goduto - come ho fatto io - da chi visiterà, per scelta o per casualità, questo blog.
    E a te va tutta la mia sentita riconoscenza per l'arricchimento che porti.

    RispondiElimina
  3. Non è mai troppo tardi per grsti di " Bene".
    E GRAZIE lo dico io. Di cuore...

    RispondiElimina