giovedì 13 aprile 2017

LA CROCE FRANCESCANA 1



La Croce, che misura m.5,48 x 3,82, non porta la data di esecuzione, ma gli storici la collocano presumibilmente tra il 1250 e il 1260: data che collima con il messaggio emanante la spiritualità di San Francesco, maturata e diffusa nel popolo di Dio, e tra i frati più semplici o analfabeti che potevano leggervi il mistero di " Cristo povero e crocifisso". Con San Francesco era nata una spiritualità nuova, quindi croce nuova per una spiritualità nuova. Il vero valore di questa icona trova le sue radici nella novità del messaggio che anche i non dotti avrebbero potuto recepire. Così si spiega la molteplicità delle riproduzioni della
Crocefissione nelle chiese francescane del primo secolo: erano il libro aperto tanto per i dotti quanto per i semplici.
Noi, a distanza di secoli, possiamo ancora riflettere e delineare la storia di questa meditazione che in quel lasso di tempo suonava novità. E' il passaggio da una spiritualità fondata sul Cristus
Gloriosus a quella fondata sul sul  Cristus patiens.
Nel primo millennio della Chiesa la predicazione del Vangelo si
accentuava nell'annuncio del Signore Risorto: Cristo è morto in
croce, è risorto, è salito al cielo e quindi il Signore dipinto sulla
croce è rappresentato vivo, con gli occhi spalancati, adatti per
penetrare nelle anime; è vestito con una clamide lunga, senatoriale, come si addice al Re della Gloria.
San Francesco si è fermato a meditare, a contemplare la passione
e morte del Signore sulla croce, tanto che ha chiesto e ha sperimentato gli spasimi del Crocifisso. Qualora si fosse voluta una croce dipinta, la si sarebbe fatta eseguire secondo la spiritualità di  San Francesco. Non più il Cristo glorioso, ma il Cristo sofferente, che in quei tempi suonava novità: " Cristo povero e crocifisso ".

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