lunedì 17 aprile 2017

IL DOLORE DI PINOCCHIO

 
 


(...) Pinocchio è una storia straordinaria, piena di dolore.
      Pinocchio soffre terribilmente della sua condizione che - a ben
      guardare - è tremenda: è di legno e non di carne come tutti gli
      altri bambini; non ha un papà e una mamma, ma è nato da un
      vecchio falegname fallito che da un pezzo di legno inservibile
      ha tirato fuori- senza troppo talento  artistico - un burattino.
      In questa situazione Pinocchio sente troppo la sua diversità e
      cerca di reagire con la bugia: un artificio straordinario che
      invece viene colto moralisticamente come " peccato".
      La bugia è lo strumento espressivo della fantasia di Pinocchio,
      del suo desiderio di essere come gli altri, di farsi accettare
      raccontando di sé ciò che non è , ma che vorrebbe essere.
      Insomma, crea una dimensione ideale per scappare da un Io
      attuale che lo limita e non gli dà l'identità di bambino.
      E allora, come potrebbe andare a giocare coi bambini e a
      scuola per imparare a diventare grande?
      La bugia ha per Pinocchio quell'effetto straordinario che ha 
      per tutti i bambini che si percepiscono diversi e vorrebbero
      vincere la propria diversità: una conquista che sta prima di
      tutto nel desiderio. La bugia si accompagna sempre al
      proposito di non dire più bugie non appena chi la dice sarà
      diventato come gli altri e avrà raggiunto il loro stato, la loro
      condizione: nel caso di Pinocchio, quella umana.
      E' esattamente quanto accade agli adolescenti che, per entrare
      nel gruppo dei pari, sono disposti a fare di tutto pur di essere
      accettati e non rimanere soli, esclusi e privi di appartenenza.
      Sento un bisogno forte di fare un elogio forte della bugia dei
      bambini, di questa bugia che non provoca danno ad alcuno, ma
      serve solo per dare  la forza di seguire un progetto e di
      realizzare un sogno: nel caso di Pinocchio, quello di diventare
      un bambino e non essere più un burattino di legno.
      Pinocchio soffre moltissimo delle sue bugie: vorrebbe non
      raccontare frottole ma, a differenza degli altri - ( ingiustizia )
      deve fare molta fatica per vivere e se ammettesse di essere un
      povero e inutile pezzi di legno, tutti se ne andrebbero e lo
      abbandonerebbero.
      Ecco perché ha un atteggiamento ingenuo e credulone:
      poveretto, come farebbe a vivere se non avesse fiducia persino
      in quei cattivi che pure gli dimostrano interesse, addirittura
      gli prospettano vantaggi enormi: anche una promessa fallace
      come quella di arricchirsi seminando monete è comunque una
      relazione, sia pure strumentale.
      Se si è soli e diversi, si finisce per accettare anche l'inganno:
      è pur sempre un comportamento umano.
      Elias Canetti, in La rapidità dello spirito. Appunti da
      Hampstead , scrive : " E' meraviglioso pensare che si è intrisi
      di segreti; la cosa più bella che ci sia nell'imparare è che
      moltiplica i segreti. E le bugie sono segrete, anche se hanno le
      gambe corte e allungano il naso ".  (...)


      Vittorino Andreoli      da    Capire il dolore


 

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