(...) Ci sono vari nomi per questo luogo tra i mondi. Jung
variamente lo chiamava l'inconscio collettivo, la psiche
oggettiva, l'inconscio psicoide ( con riferimento ad uno strato
più ineffabile di quello precedente). Considerava l'inconscio
" psicoide" un luogo in cui il mondo biologico e quello
psicologico spartiscono i corsi superiori delle acque, dove
biologia e psicologia potrebbero mescolarsi e influenzarsi
reciprocamente. Nella memoria umana, questo luogo che si
chiama Nod - la dimora degli Esseri di Bruma - o la
spaccatura fra i mondi, è il luogo della visitazione, dei
miracoli, delle fantasie, delle ispirazioni e delle guarigioni.
Si dovrebbe tornare da questo luogo completamente purificati
e immersi in un'acqua vivificante e informante, qualcosa che
imprime sulla nostra carne il profumo del sacro.
Ogni donna ha potenzialmente accesso al Rio Abajo Rio,
il fiume che scorre sotto il fiume. Vi arriva con la meditazione
profonda, la danza, la scrittura, la pittura, la preghiera, il
canto, il suono del tamburo, l'immaginazione attiva o
qualsiasi attività richieda un'intensa consapevolezza alterata.
La donna arriva a questo mondo - tra i mondi con desiderio
struggente e cercando qualcosa che può vedere appena con la
coda dell'occhio. Vi arriva con atti profondamente creativi,
con la solitudine intenzionale, con la pratica delle arti. Ma
anche con queste pratiche elaborate, molto di quanto accade
in questo mondo ineffabile resta per sempre misterioso, perché
spezza le leggi fisiche e razionali quali noi le conosciamo.(...)
Clarissa Pinkola Estés da Donne che corrono coi lupi
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