sabato 31 dicembre 2016
RENE ' CHAR
PENSIERI POETICI DI FINE ANNO
LA CARTA DELLA SERA
Una volta di più l'anno nuovo
confonde i nostri occhi.
Erbe alte vegliano quelli che non
hanno amore se non col fuoco
e la prigione che mordono.
Poi ci saranno solo le ceneri del vincitore
e il racconto del male;
ci saranno le ceneri dell'amore;
la rosa di macchia che sopravvive
ai ghiacci;
e ci saranno le ceneri
immaginarie - di te - della tua vita
immobile sul suo cono d'ombra.
***
OGGI HO VISSUTO
Oggi ho vissuto l'istante della potenza
e dell'invulnerabilità assolute.
Ero un alveare che migrava
verso le sorgenti del cielo
con tutte le sue api e tutto il suo miele.
***
SIAMO SIMILI A QUEI ROSPI
Siamo simili a quei rospi che nell'austera
notte delle paludi si chiamano e non si vedono,
piegando al loro grido l'amore
tutta la fatalità dell'universo.
***
A OCCHI CHIUSI
A occhi chiusi e nello sforzo di prender sonno,
vedo luccicare, nel fondo delle mie palpebre,
una brace : è l'anima ostinata,
il relitto lampeggiante
del naufragio glorioso del mio giorno.
***
IL POETA SI DISTINGUE
Il poeta si distingue per il numero di pagine
insignificanti che non ha scritto.
Egli possiede tutte le strade della vita
smemorata per distribuire
le sue povere elemosine
e sputare quel poco di sangue
che non lo farà morire.
René Char da Estratti delle sue raccolte
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