domenica 18 dicembre 2016

LE FERITE DELLE DONNE ( 2 )




(...) E' indubbio che gli uomini abbiano più disprezzo verso le
      donne di quanto le donne ne abbiano verso gli uomini e,
      proprio in quanto analisti, c'è da chiedersi il perché. Molti
      autori sono concordi nel ritenere che il disprezzo maschile
     ( e più generalmente culturale, essendo stata la cultura fino ad
      ora appannaggio degli uomini ) per la donna derivi dalla
      profonda paura di rimanere invischiati nella dipendenza della
      madre, inconsciamente vissuta come onnipotente, paura che in
      seguito viene proiettata sulla vagina, spesso rappresentata nell'
      immaginario collettivo, artistico o letterario, come un gorgo
      oscuro, una caverna, o la profondità del mare, che può
      inghiottire, far scomparire, annullare. Lo stesso sentimento che
      costrinse Ulisse, uno dei più importanti archetipi della
      coscienza maschile, a farsi legare alla nave dai suoi marinai,
      per sfuggire ai pericolosi richiami delle sirene. Ricorre , nella
      psicologia maschile, una figura femminile terrorizzante ed
      estremamente potente, che non aspetta altro che irretire l'uomo,
      manipolarlo, approfittarsi di lui : da questa trappola in cui
      può cadere per amore o per debolezza della carne, l'uomo deve
      difendersi con tutte le sue forze, per mantenere intatta la
      propria oggettività. "Si può fare l'ipotesi," afferma Karen
      Horney ( psicanalista ), " che persino la glorificazione della
      donna che egli compie, tragga origine non solo dai desideri
      dell'amore, ma anche dal desiderio di nascondere la propria
      paura."  Si può cercare e trovare - tuttavia - un'evidenza
      analoga al disprezzo che spesso gli uomini manifestano
      ostentatamente col loro atteggiamento. L'amore e l'adorazione
      significano in realtà : " Non c'è motivo di avere paura di un
      essere così meraviglioso, così bello, così santo." O -
      parimenti :" Sarebbe troppo assurdo avere paura di una
      creatura che - tutto sommato - ha così poco valore ".  (...)


            Vera  Slepoj  da   Le  ferite  delle donne

      

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