Edith Stein - La vita nascosta
Edith Stein , cioè Teresa Benedetta della Croce fu proclamata santa da papa Giovanni Paolo II nel 1998. Nata a Breslavia nel 1891, si può dire che su di lei converga il secolo in ogni sua brama: quella breve donna si fece carico della gioia, dell'orrore, della paura e del coraggio in tutta la sua purezza. Ebrea, atea, assistente del filosofo Edmund Husserl a Friburgo, paladina del diritto al voto alle donne, si convertì dopo aver letto l'autobiografia di Santa Teresa d' Avila. Battezzata nel 1922, Stein entrò nel Carmelo di Colonia nel 1934. L' ebrea convertita al cattolicesimo sembrò realizzare le profezie dell' apostolo Paolo: dovrà incarnare, sacralizzata alla vita beata, il martirio ordito ai danni del suo popolo. Ritiratasi, infatti, ad Echt, nel Limburgo, venne arrestata insieme alla sorella nel 1942 e deportata prima a Westerborgk, poi ad Auschwitz dove morì - l'anno stesso - in una camera a gas.
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Jean - François Thomas, nel libro Simone Weil ed Edith Stein, sintetizza così il percorso della Santa :
" Edith Stein, entrando in convento, non è fuggita dal mondo. Dietro le grate, ella si ritrova in comunione più intima con il mondo stesso, e il suo amore non fa che accrescersi. Non appassisce. Sino alla fine, lotta contro le violenze della vita, e nello stesso tempo si prepara a donare la propria esistenza e ad accogliere la morte. Venuto il momento, sarà serena e troverà la forza di distribuire attorno a sé ciò che le resta dell'amore..
L'innocente, il giusto, il martire, il santo, rinunciano alla vita senza uno sguardo di odio per il presente, senza nostalgia per il passato. Appartengono già al soprannaturale ".
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Le Preghiere e gli Inni di Edith Stein, nell'opera " The Hidden Life" ( La vita nascosta - Saggi, meditazioni, testi spirituali ), testo curato da Lucy Gelber e Michael Linssen , non attraggono per originalità, ma per obbedienza. Furono infatti composti negli ultimi anni della sua vita, spesso su richiesta dei suoi superiori carmelitani e dopo essersi accostata all'opera di San Giovanni della Croce.
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BENEDICI
Benedici la mente turbata
di chi soffre
la spaventosa solitudine
delle anime
confitte nell'abisso,
l'inquietudine
di ogni uomo, il dolore
inconfessato
alle fraterne amicizie.
Benedici le notturne vie
delle falene
che non sciamano insieme
agli spettri su strade
conosciute.
Benedici la miseria
dell'uomo
che muore in un'ora:
concedigli una fine
benedetta.
Benedici i cuori annodati di
nubi, Dio,
guarisci i malati - pacifica i
tormentati.
Concedi il balsamo
dell'oblio a chi ha scortato
la propria amata alla tomba.
Non lasciare agonia di colpa
sulla terra.
Benedici chi gioisce,
Signore, tienilo con te.
Non mi hai ancora spogliata
del lutto
e a volte le mie spalle
portano un pesante
fardello.
Dammi la forza di
sopportarlo
senza anelare al cimitero.
Benedici il mio sonno,
preludio alla morte.
Ricorda ciò che Tuo Figlio
per me ha sofferto
nelle ore dell'agonia.
Tu, immane misericordia per
l'uomo
dona riposo ai morti,
concedi loro
di accedere alla Tua pace.
Edith Stein
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