Non sempre occorre spiegare...
Non sempre occorre spiegare,
a volte basta scegliere,
un tavolo dimesso,
il silenzio del mattino
tra i fili bianchi dei capelli.
Non sempre serve dire e fare,
seduto a respirare caffè
fermando il tempo e la morte.
***
Potremmo esserci persi
in quell'ora calda
della sera, quando luglio
tagliava il grano e la polvere
era densa nell'aria.
I covoni allineati con cura
presagio di un'altra nascita,
di un'altra primavera.
***
In una foglia secca
accartocciata sul viale
spira la vita dell'albero
che l'ha perduta.
Muore piano questo sentire,
come una pioggia stanca
che bagna intermittente il
verde.
***
Grazie per il dono,
per questo giorno freddo che
scorre,
il suono della radio in
sottofondo,
i brividi d'amore e di gelo.
Tutto concorre al creato,
alla casualità che si fa
domanda.
Niente passa senza ragione
anche questa colazione
solitaria,
anche il cammino tra due ali
di verde e d'asfalto.
Grazie per averti riconosciuto
per un istante
nella melodia che sfuma
e negli occhi umidi.
Nella mano che si posa sul
cuore
e si commuove al battito.
***
Altre voci spente
come la tua
per chi sente solo acqua
che scorre forte
è un mancamento,
un passare dentro,
un infinito.
Sfiorare le tue ciglia,
vederti finalmente aprire
i petali tormentati
e sbocciare.
Paolo Parrini da Il quinto tempo
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