La vita è solamente trasformare la vita...
" Vetro freddo, come ti introduci
tra me stessa e me".
( Sylvia Plath )
AIMEZ - VOUS BRAHMS?
Non si tratta di aspettare miracoli
anche se Brahms strappava via il cuore
della bellezza
- mai due furono uno -.
Si tratta solo di condividere i bordi
della vita quando si cade.
O forse solo
di respirare insieme stanotte,
segreti e gialli come
inafferrabili armonici che lacerano
l'aria interminabile delle ombre.
Ma non illudiamoci con una danza ungherese
anche se suonano i suoi echi sciolti.
Lo sai,
conosciamo i sotterranei del sogno,
l' esatto luogo da cui siamo partiti.
Non si tratta di aspettare miracoli,
solo che i miei occhi sfiorino la tua schiena,
tocchino il fondo quando scendono
l'ingannevole pendio dei tuoi occhi.
Eppure
quanto calore non si è perso nel freddo
di questa stanza che mi ha lasciato senza te.
Là nella pioggia
di una notte che incombe sul velo di un parco.
So già che niente è definitivo
come la vita
- e non è questione di oblio -.
Si tratta di tenere quel ritmo contrario
che costringe i violini
sino a perdere la paura,
sino a piangere il mondo che è in agguato altrove.
Non si tratta di essere due in uno
ma uno in due,
in mille.
Che il passato non esista, amore,
anche se cerco forse la nostra memoria
per arrampicarmi su di lei e arroccarmici sfinita.
La vita è solamente trasformare la vita.
Perché tutto è più vecchio, tutto,
ma tutto è più nuovo, tutto,
alla luce indomabile della storia.
***
ELEGIA E CARTOLINA
Non è facile cambiare casa,
abitudini, amici,
lunedì, balcone.
Piccoli riti che ci hanno portato
ad essere come siamo, la nostra vecchia
osteria, una birra
per due.
Ci sono cose che non trasporta la valigia:
il cielo che solleva una serranda,
l'odore di tabacco di un desiderio,
i sentieri battuti del nostro
cuore.
Non è facile disfare un giorno le valigie
sotto un'altra pioggia,
cambiare per sempre di luna,
di nebbia, giornate, voci
ascensore.
E andare per una strada che non hai mai
immaginato,
con altri passeri che ormai
non ti domandano, altri gatti
che non conoscono il tuo nome, altri baci
che non ti vedono arrivare.
No, non è facile adesso cambiare chiavi.
E molto meno facile,
lo sai,
cambiare amore.
***
LA CASA DISTRUTTA
La casa distrutta.
Macerie per terra.
Il tempo vive nelle rovine,
le minate fondamenta.
La polvere si è posata.
Si solleva il ricordo.
La casa distrutta,
ma pietre dentro
una luce, una voce.
Impossibile il silenzio.
***
IL FUTURO TARDA TROPPO
Per molto tempo
ho aspettato con l'impazienza
con cui guardavo verso sinistra
i passeggeri
alla fermata dell'autobus.
***
SAPERE DI TE
La solitudine arriva un giorno
e sa di te,
è qualcosa di tuo ormai,
come il suono della tua voce
che soltanto tu puoi sentire da dentro
e mai nessun altro conosce
come suona la tua voce in te,
come sa la tua solitudine.
La solitudine arriva a poco a poco
ma all'improvviso un giorno apre la porta
ed è come se la stessi aspettando
da sempre.
Così si trasforma nel tuo doppio.
Indossa i tuoi vestiti,
ha il tuo viso,
ama come te stessa
la luna alla finestra dell'estate,
guarda con i tuoi occhi
lo specchio dell'alba,
mastica il dolore o l'amore
sulle tue labbra.
E' riuscita a sfuggire sgranando
nuove dimenticanze e richiami di te
ma arriva
per restare un giorno.
Si modella sul tuo sorriso triste.
Ti lascia la sua amarezza
o la sua inconfondibile dolcezza
- solo cosa tua -.
La riconosci,
la stavi aspettando.
E' la tua solitudine, sa di te,
sa cose di te.
Nell' acqua dei tuoi occhi
si bagna.
Angeles Mora da La casa dell' acqua ( Poesie 1982 - 2022 . Trad. di V. Colonna )
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