lunedì 17 febbraio 2025

LO SPENTOEVO

 


                                                                 Tienimi in quel grembo pieno di grazia...



Parlare della poetica di Lauretano è come prendere una pausa dal chiacchiericcio ( spesso ) inconcludente di certa  poesia contemporanea : pochi sono gli autori che sanno entrare davvero nel cuore delle cose, parlare chiaro  - che , questo è  ormai noto, attraverso la poesia si può dire tutto - entrare nel vivo delle questioni, scandire la propria visione del mondo e, al tempo stesso, usare quegli strumenti retorici che rendono un testo poesia e non prosa. Leggere i suoi testi- dunque - vuol dire affrancarsi dall' ovvio e dall' inutile, spostare il cuore in alto per capire cosa c'è oltre : oltre gli ostacoli della paura di provare un sentimento e - al tempo stesso - ascoltare una musica di parole che non teme l' uso di rime e assonanze, non ritenendole forme desuete.




NON HO SCRITTO ALTRO CHE D' AMORE


Non ho scritto altro che d' amore

non perché ne sia capace

ma perché percuote le mie ore

mi modella l' espressione della faccia

mi fa stare e andarmene in pace

nella guerra del mondo.

Anzi l' amore si scrive e si legge

da solo, unico artista

io mi godo la rappresentazione

da protagonista.



                                                    ***


GESU' NON DEVO DIRTI NIENTE


Gesù non devo dirti niente

volevo solo far cantare

il nome

e che il suono

evocasse lo splendore 

del volto

e vibrasse

la potenza del cuore

e la musica

delle sante sillabe

scardinasse la pagina

scrivendo l' universo

tu vero autore.



                                                   ***


TOGLITI  DALLA  LONTANANZA


Togliti dalla lontananza

vieni, entra nella stanza.

Fallo tu perché i muscoli

non rispondono, non riesco

a dare ordini e non ho più

ricordi di bellezza. Vieni

in virtù di queste braccia

tese, come una brezza

fanne ali stese, madre

mia ti supplico col residuo

di energia disperdi la paralisi

che mi strazia e tienimi in quel

grembo pieno di grazia.



                                                   ***


SETTEMBRE


Settembre giallo, luminoso

pieno di decoro, mese bello

estivo defraudato da un credito

autunnale, immotivato

( per qualche foglia con la profezia

del vento prossimo, del ballo ! )

settembre arancione senza male

mese dell' inizio vero, del lavoro

il tuo splendore, il tuo mistero

sia ridato, l' onore del tuo sole.



                                                   ***


LO SPIRITO  DELLA  NEVE


Martedì


Di colpo l' aria si raffredda.

Ci leviamo dal letto ignorando

di seguire ancora una promessa

un' immagine presente ci avvolge

un muro di tempo. Per fortuna

il cielo di piombo non promette

niente di buono, per fortuna

succede qualcosa che non so.



                                                 *


Mercoledì


Un silenzio imponente di aria

è il fragore che ci desta

penetra le imposte serrate

della stanza, trapassa le pareti

s' impone all' ombra del risveglio.

C' era un universo dopo

il vetro, che fine ha fatto ?

Con circospezione da banditi

spalanchiamo una fessura

e il biancore ci travolge.

Mentre vivevamo nella terra

senza ordine dei sogni

il pianeta invaso dalla neve

si è fatto invisibile

per eccesso di visione.




                     Gianfranco  Lauretano    da     Questo spentoevo



2 commenti:

  1. bei versi.
    per fortuna non so quasi nulla.
    grazie e ciao

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  2. Sono contenta che godano del tuo favore. Del resto, lo so bene che i tuoi gusti letterari non sono comuni....
    Grazie a te e buona giornata !

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