Tienimi in quel grembo pieno di grazia...
Parlare della poetica di Lauretano è come prendere una pausa dal chiacchiericcio ( spesso ) inconcludente di certa poesia contemporanea : pochi sono gli autori che sanno entrare davvero nel cuore delle cose, parlare chiaro - che , questo è ormai noto, attraverso la poesia si può dire tutto - entrare nel vivo delle questioni, scandire la propria visione del mondo e, al tempo stesso, usare quegli strumenti retorici che rendono un testo poesia e non prosa. Leggere i suoi testi- dunque - vuol dire affrancarsi dall' ovvio e dall' inutile, spostare il cuore in alto per capire cosa c'è oltre : oltre gli ostacoli della paura di provare un sentimento e - al tempo stesso - ascoltare una musica di parole che non teme l' uso di rime e assonanze, non ritenendole forme desuete.
NON HO SCRITTO ALTRO CHE D' AMORE
Non ho scritto altro che d' amore
non perché ne sia capace
ma perché percuote le mie ore
mi modella l' espressione della faccia
mi fa stare e andarmene in pace
nella guerra del mondo.
Anzi l' amore si scrive e si legge
da solo, unico artista
io mi godo la rappresentazione
da protagonista.
***
GESU' NON DEVO DIRTI NIENTE
Gesù non devo dirti niente
volevo solo far cantare
il nome
e che il suono
evocasse lo splendore
del volto
e vibrasse
la potenza del cuore
e la musica
delle sante sillabe
scardinasse la pagina
scrivendo l' universo
tu vero autore.
***
TOGLITI DALLA LONTANANZA
Togliti dalla lontananza
vieni, entra nella stanza.
Fallo tu perché i muscoli
non rispondono, non riesco
a dare ordini e non ho più
ricordi di bellezza. Vieni
in virtù di queste braccia
tese, come una brezza
fanne ali stese, madre
mia ti supplico col residuo
di energia disperdi la paralisi
che mi strazia e tienimi in quel
grembo pieno di grazia.
***
SETTEMBRE
Settembre giallo, luminoso
pieno di decoro, mese bello
estivo defraudato da un credito
autunnale, immotivato
( per qualche foglia con la profezia
del vento prossimo, del ballo ! )
settembre arancione senza male
mese dell' inizio vero, del lavoro
il tuo splendore, il tuo mistero
sia ridato, l' onore del tuo sole.
***
LO SPIRITO DELLA NEVE
Martedì
Di colpo l' aria si raffredda.
Ci leviamo dal letto ignorando
di seguire ancora una promessa
un' immagine presente ci avvolge
un muro di tempo. Per fortuna
il cielo di piombo non promette
niente di buono, per fortuna
succede qualcosa che non so.
*
Mercoledì
Un silenzio imponente di aria
è il fragore che ci desta
penetra le imposte serrate
della stanza, trapassa le pareti
s' impone all' ombra del risveglio.
C' era un universo dopo
il vetro, che fine ha fatto ?
Con circospezione da banditi
spalanchiamo una fessura
e il biancore ci travolge.
Mentre vivevamo nella terra
senza ordine dei sogni
il pianeta invaso dalla neve
si è fatto invisibile
per eccesso di visione.
Gianfranco Lauretano da Questo spentoevo
bei versi.
RispondiEliminaper fortuna non so quasi nulla.
grazie e ciao
Sono contenta che godano del tuo favore. Del resto, lo so bene che i tuoi gusti letterari non sono comuni....
RispondiEliminaGrazie a te e buona giornata !