domenica 9 febbraio 2025

LE PARABOLE DI CIPRIANO

 


                                                             Dammi il filo del tuo sogno....



Cipriano Gentilino è psichiatra ed è certo da questa sua esperienza che nasce questa raccolta. E' vivo in questi canti il desiderio di voler illuminare la nuda realtà della realtà emarginata, del malessere dell' uomo. Le poesie quivi raccolte si pongono come un percorso psicoanalitico, atto a interpretare l' oscurità del cuore e accogliere la supplica universale al bisogno di speranza.

In genere, con la parola " parabola" si intende riferirsi al Vangelo e alla predicazione di Gesù, il quale ricorreva appunto alle parabole, cioè alla narrazione di episodi facilmente comprensibili, per spiegare agli apostoli e alle folle che lo seguivano, concetti ben più complessi. La parabola è un procedere per similitudini o esemplificazioni. Analogamente potremmo ipotizzare che l' autore abbia fatto ricorso alla poesia come strumento più idoneo - sintetico , catartico, evocativo - per veicolare vicende che  - narrate altrimenti - non avrebbero potuto trovare la giusta angolazione di lettura, banalizzate dall' oggettività di un racconto asettico o cronachistico, o travisate nell' ipertrofia del romanzo. Non si tratta pertanto di una reale semplificazione, quanto piuttosto di una nobilitazione nella quale il rimando al Vangelo e al cristianesimo potrebbe anche far pensare all' atto caritatevole di raccogliere e metabolizzare. Accogliere e consolare. Ricevere e trasformare in un abbraccio - tanto poetico quanto pudico - la sofferenza dell' emarginazione , della distanza e del rifiuto.




NON ABBIAMO SAPUTO


Non abbiamo saputo

sentire nel vento

il lamento dei cristi

sul golgota,

né le rose selvatiche

sfuggite al tagliaerba,

distratti anche ora

che piove già il rimpianto.



                                            ***


PARABOLA


Ci siamo persi

oltre i confini nudi

del silenzio

per far parlare le parole

mentre pioveva muta

l' angoscia.

Sopravvissuti

ai riti impervi del sonno,

ti risento

ogni sole nuovo

a cercare le parole

come se ancora ne avessimo.



                                          ***


PROFUGHI


Scrosciati dalla terra,

decimati,

consumati,

degradati,

siamo tornati a casa,

profughi.



                                              ***


CONCAVI


Siamo concavi

di silenzio rugoso

stridìo di clochard

senza cielo e coperte,

crepe di rimpianti

nel fiato trattenuto

sui vetri dell' occaso.



                                               ***


IL SOGNO


Vieni, 

siediti accanto a me,

verrà presto il buio.


Dammi il filo

del tuo sogno.


Troveremo l' uscita.

Siamo già noi

labirinti.



                                          ***


A VENTO QUIETO


A vento quieto

ci rivedremo,

i vivi e i morti,

labirinti

di Arianna a

cercare un filo.



                                              ***


AFFANNATA LA NEBBIA


Affannata la nebbia

si posa sugli scricchiolii

delle foglie lasciatesi

cadere

a segnare una fine,

pudica s' adagia

sul silenzio

delle palpebre

a nasconderci la nostra.



                                          ***


SORTILEGIO


Dal sortilegio

dell' esserci mancati

negli interstizi pietosi

ci raccoglie perturbato

il nostro respiro

mentre il ciliegio

si è imbiancato

nel silenzio di neve,

e la luna endemica

aspetta il solito turno.



                                             ***


MAREA


Maschere sottopelle,

riflesse allo specchio

rammentato col resto

di fiabe,

sottobanco bisbigliano

ticchettii di ore attese

per un amore

a cielo calante.



                                              ***


RIFLESSO

Questa sera sei luna

seduta a gambe strette

poesia,

illusione poliedrica

sulle labbra storte,

testardo silenzio

sul riflesso artrosico

della mia pelle.



                                       ***


OLTRE IL CANNETO


Oltre il canneto

la vigna tagliava

il mare in righe

dalla riva al cielo

non ricordo nuvole

né maestrale

solo la tua voce

che accarezza

antica

me che sogno.




                    Cipriano  Gentilino   da     Parabole



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