Come può prodursi questo effetto? In che cosa consiste ? Il perdono non consiste in una decisione. Se il perdono fosse una decisione, rappresenterebbe una divisione : una parte di me rimarrebbe ferita e l' altra - invece - vorrebbe poter perdonare. Non può essere dunque una cosa che si può decidere: è l' esito di un lavoro. Anche per la psicoanalisi il perdono è possibile se è - innanzitutto - una lavoro sulla nostra imperfezione e non sull' imperfezione di chi ha tradito. Anche perché tra i due è probabile - ma non è una legge - che soffra di più chi ha tradito. In altri termini, il lavoro del perdono necessita di una condizione : si tratta di accogliere l' imperfezione dell' Altro come una rappresentazione della nostra stessa imperfezione. Si può perdonare per amore , " ma si può - con la stessa dignità - non riuscire a perdonare per amore ". Il perdono, per essere tale, deve perdonare l' imperdonabile - spiega Jaques Derrida ( filosofo francese, n.d.r. ). L' imperdonabile con cui il trauma del tradimento ci confronta non è ( o non solo ) nel tradimento del corpo, " ma nel tradimento del patto e della parola che il tradimento del corpo comporta ".
Grazie al perdono, la perdita e la morte dell' amore non sono l' ultima parola sull' amore "; il perdono consente all' amore di ricominciare, come alla vita che si pensava fosse morta, di rinascere. Il perdono afferma che la distruzione e la morte non sono le ultime parole sulla vita ". Un effetto che ci segnala che il lavoro del perdono arriva a compimento è un effetto di alleggerimento della vita stessa. Nei Vangeli il perdono è un dono. Gesù invita a perdonare fino a settanta volte sette, ossia, l' unica misura del perdono è perdonare senza misura. Gesù non alza l' asticella della morale, ma porta la bella notizia che l' amore di Dio non ha misura. E lo racconta con la parabola dei due debitori. ( il primo doveva una cifra iperbolica al suo signore.. allora, gettatosi ai suoi piedi, lo supplicava...). Occorre considerare che il debito - al tempo di Gesù - era una cosa durissima: chi non riusciva a pagare diventava schiavo per sempre. Il perdono è scandaloso perché chiede la conversione non a chi ha commesso il male, ma a chi l' ha subito. Quando, di fronte a un'offesa, penso di riscuotere il mio debito con un'altra offesa, non faccio altro che alzare il livello del dolore e della violenza. Anziché liberare dal debito, aggiungo una sbarra alla prigione. Penso di curare una ferita ferendo a mia volta. Come se il male potesse essere riparato, cicatrizzato mediante un altro male. Ma alla fine saranno non più una, ma due ferite a sanguinare. Il Vangelo sembra voler ricordare che noi siamo più grandi della storia che ci ha partorito e ferito, che siamo grandi quanto
"il perdono che strappa dai circoli viziosi, spezza le coazioni a ripetere su altri il male subito, rompe la catena della colpa e della vendetta, spezza la simmetria dell' odio " ( Hanna Arendt )
Liberamente tratto dal testo di Massimo Recalcati Mantieni il bacio ( Lezioni brevi sull' amore )
frida
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