venerdì 28 febbraio 2025

LA MATTANZA DELL' INCANTO ( Lament )

 


                                                         La lingua muore per le parole che non ci diciamo...



" Mattanza dell' incanto " è il felicissimo titolo scelto da Nicola Vacca per raccontare acutamente l' Italia contemporanea. Il testo si divide in cinque sezioni accese da un' indefessa vitalità e vis polemica. Testi rigorosamente civili sostenuti da una rabbia energica; un libro dal taglio aforistico e poetico che fa deporre al lettore l' inerzia e l' accidia davanti a un commovente ottimismo della volontà. In questo senso Nicola Vacca appartiene alla sfera della necessità e non del caso, unita a una straordinaria libertà di pensiero e alla felicità della passione come motore.




LA BELLEZZA DELLA CONVERSAZIONE


Tra le parole e le cose

c'è un baratro

non so quanto sia profonda

questa ferita.

In questo tempo della vita

nessuno più cerca la verità in comune.

Nella bellezza della conversazione

il gioco del conoscersi non finisce mai.

Eppure la conversazione è finita.



                                                   ***


LA SOCIETA' SBAGLIATA


La lingua muore

per le parole che non ci diciamo.

Smettiamo di essere persone

per l' ascolto che ci neghiamo.

Succede di tutto davanti all' ingiusto

che non siamo capaci di arginare.

Nel gorgo non ci siamo capitati per caso.

Alzare la testa diventa impossibile

quando nessuno è capace di rinunciare

allo scudo dell' indifferenza.

Sappiamo essere crudeli

quanto basta per condannare a morte

chi ancora raccoglie per noi

i fiori del male.



                                              ***


L' INVERNO DENTRO


Dentro questo inverno

c'è un ghiaccio universale.

Questo è il dramma

perché una volta il freddo

lo sentivi nelle ossa

e avevi una stagione da raccontare.



                                                    ***


IL GRANDE NULLA ITALIANO


Il paese è caduto nelle mani

dell' arbitrio di pochi.

Si sono chiusi nel palazzo

hanno spento la luce sul bene comune.

La repubblica è marcia

perché solo i prepotenti

sostengono di aver ragione.

Delle leggi fanno macerie

alzano la voce per avvisare

che nessuno spinga il pedale fino in fondo.

La libertà annega

la deriva si apre sul baratro

del grande zero della democrazia.



                                                 ***


LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO


                  ( Per Alda Merini )


Usavi il telefono

per dirci che la poesia

non è fatta solo di versi

è fatta di natura e di vita.

Componevi il numero

del tuo interlocutore prescelto

per donare a tutti il tuo delirio amoroso.

Così ogni giorno dalla tua casa

partivano le parole della poetessa folle

che nonostante il dolore

voleva dire al mondo intero

di essere stata una donna felice.

Adesso che tu non alzi più la cornetta

la bellezza dei tuoi versi

ferisce a morte i nostri cuori.




                           Nicola Vacca   da   Mattanza dell' incanto



4 commenti:

  1. Quante parole non diciamo? E facciamo morire pensieri che bussano.. io ho paura adesso, basta un telegiornale per mettermi in apprensione,e ci mancherebbe non lo fossimo, vedo gente che spalle al muro e null'altro da perdere ci guarda come inutili filistei. Vorrei poter finire di dirle tutte le mie parole.

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  2. " Vorrei poter finire di dirle tutte le mie parole..."
    Io a volte ( e ormai sempre più spesso ) taccio di fronte a ciò che vedo scorrermi davanti agli occhi ogni giorno... mi prende un senso di impotenza che neanche le parole più sentite ( di partecipazione, di esecrazione, di compassione...) riescono più a scardinare.
    Non so se tornerò viva... forse mi ci vuole un Amore .

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    1. Te ne auguro uno di quelli intensi, da muoverti piano al mattino mentre riposa, respirare quasi più lentamente e premere i tasti con attenzione, che nessun eco giunga a manipolare la quiete. Ti auguro di covare attenzione, cucirne una copertina lieve, tutta per il tuo amore.

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  3. Tu dai corpo ai Sogni, Franco !
    Grazie.

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