lunedì 29 luglio 2024

CIO' CHE RESTA DELLA NOTTE

 

                                                      
                                                          E questo nome resterà preghiera...




C'è un fatto, un'evidenza che questo libro ci insegna: una madre resta tale anche dopo la perdita del proprio figlio. In questo testo, l'autrice dà voce all'assenza straziante del proprio figlio, Samuele, e al tempo stesso lo rende immortale con la sua poesia colma di fede e speranza. Un' altra evidenza, la meno scontata : la fede non annulla la portata di una tragedia, ma permette quantomeno di inginocchiarsi a pregare.
La poesia di Anna Paradisi è preghiera.




Ancora non sai che il tuo nome

sarà pieno di luce

il primo battito d'ecografo

per una donna sterile.

E anche adesso che non sei

mi viene quasi da chiamarti

quando mi accarezzo la pancia

come se ci fossero già le tue mani

da afferrare, il tuo respiro da aspettare.

Tu non sarai mai carne

e questo nome che ti chiama in un soffio

resterà preghiera.



                                                ***


Tu non hai mai avuto 

paura del buio, e vai in discesa

fino al centro della mia pancia

fino ad incontrare la morte

che mi porto addosso.

Da lì sembro quasi un albero

di quelli che si vedono dal treno

soli in mezzo ai campi

che non fanno ombra a nessuno.



                                                    ***


Vorrei avere le parole

quelle giuste

per dire che da quando ci sei tu

le ginestre fioriscono in ottobre

per dire le tue mani

sul mio corpo

che oggi nasco, e muoio

e sono ginestra, e sono in canto

della pioggia alla finestra.

Vorrei avere le parole

quelle giuste

di quelle che si lasciano dietro l'orecchio

per ascoltare quando si va a dormire.



                                                      ***


E quando dicono il nome di un'altra

e la chiamano madre

è un lento cadere di capelli

trovarmi senza nulla

che sappia farmi donna.

Chi lo dice non sa

quanto pesano le braccia in sala parto

quando un treno manca la corsa

e resti a guardare le macchine

e nessuno ti raccoglie.



                                              ***


Se tutto dovesse concludersi per me

nell'essere madre di bambini sognati, e di uno

piccolo, nato senza respiro, allora

le rose saranno le mie figlie

e gli argini del fiume e l'odore

della pioggia di maggio, le ginestre

sulle rotonde a dire

che anche un cespuglio può essere giallo

dentro una città e anche tutti i nomi

che non dirò mai in qualche modo

sono esistiti.




                                Anna Paradisi  da    Ciò che resta della notte



2 commenti:

  1. non avevo ancora avuto tempo di leggere.
    molto toccanti.
    parole anche sofferte, ma insieme fiorite, luminose.
    grazie e ciao

    RispondiElimina
  2. Perdere un figlio è sempre un'esperienza drammatica, che segna la vita. In questo testo tuttavia, insieme a un'indicibile dolore, c 'è una memoria che rimane scritta nel cuore in modo indelebile , insieme alla speranza nella continuità della vita " anche tutti i nomi che non dirò mai , in qualche modo sono esistiti...".

    Poesie sofferte sì, ma luminose...

    RispondiElimina