lunedì 8 luglio 2024

OGNI VOLTA ( che pronuncio te... )

 


                                                    Profumano ancora queste notti di rosa...



" Non ho mai sentito l'urgenza di pubblicare, ho sempre pensato e lasciato sedimentare ogni pensiero e ogni parola il più a lungo possibile, nella speranza - al contempo - che tutto trovasse il proprio posto, il proprio ordine nella semplicità, nel tempo mai banale del silenzio ".

( S. Sblando )




COME  NOI


Concedo tutto me stesso ad una passeggiata

di portici e schiamazzi, di profumi ed erbe,

di vento e di bandiere.

Siamo in questo esistere di cose non dette

un garbuglio di giochi e silenzi

nell'abbandono di un'apparenza disattesa.


Parliamo di strade, fra mendici e rimandi

di vento, solitudini d'asfalto e sigarette.

Preghiamo ché sia la distanza,

l'inappetenza del destino a renderci

singolare moltitudine fra specchi deformati.


E che non sia la curva di una rotaia

a indicarci la precisa direzione.



                                           ***


OGNI VOLTA CHE PRONUNCIO TE


Ogni volta che pronuncio te comincia un verso

nell' a capo di ogni singolo respiro c'è

l'impronta dell'affanno,

e i giorni si protendono al tempo

dal precipizio di un'assente punteggiatura.


Sarà che finora ho scritto

ciò che meglio so fare,

il fermarsi di un autobus al capolinea

e l'incedere del sonno tra le prime ore

del lavoro


che mi porto a parlare di te,

di Emily, della tua casa dai tre muri

vista mare

e di questa cocciuta traversata di un ponte

tra due sponde prosciugate


e noi vorremmo l'altro

come la coraggiosa incertezza

di chi entra in una vasca

piena

d' acqua calda.



                                          ***


GELOSIA


Non sarai fra mura di cera accesa

stesa a colare, o negli echi

di un'ineffabile lingua, a ritrovare la tua

fotografia nel silenzio senza luce.


Non riconoscerai più qui e nei giorni

che rileggono il passato, quel verso

germogliato sul profilo e caduto

sopra un foglio bianco, ad asciugare.


Profumano ancora queste notti

di rosa, dei fiumi delle tue labbra.

E che nessun altro s'abbeveri.


                                              ***


DALLA MIA MANSARDA


Amo il freddo silenzioso

della mia mansarda

della vita tra i lucernari

che come in un personale 

stato

       di necessità

avvolge garbugli di fogli

tenuti stretti

       nell'assedio

del giorno alle parole

nella dolcezza appassionata

dell'impegno

       nel desiderio

di porgere

       un tuo fianco

       furtivo

alla notte.




                      Salvatore  Sblando    da    Ogni volta che pronuncio te



10 commenti:

  1. mi somiglia questa poetica.
    ma ormai sono forse andato troppo lontano.
    lieto giorno

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  2. Ciao.
    Non conosco la tua storia, e non posso dire nulla sul fatto che " tu sia andato troppo lontano" ( da chi? da cosa ? ). Ma il " forse " lascia uno spazio di ripensamento e di azione , e credo che finché siamo " vivi" possiamo e dobbiamo operare cambiamenti che portino in luce il nostro meglio.
    Grazie per la visita e serena giornata!

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    1. mi riferivo alla poetica. ma la poetica è anche un riflesso del "vivere".
      ovviamente concordo su ripensamento e sull'operare. sempre alla nostra portata.
      non sul "dobbiamo". mi pare che lasci meno spazio, sempre per restare in tema.
      lieto giorno

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  3. La mansarda mi ricorda la mia vecchia casa, con un soppalco a portare la mia scrivania attaccata al lucernario, era il mio rifugio mattutino, a leggere e scrivere, ora ho uno studio tutto per me, ma "mansarda" faceva poesia già quasi per conto suo, e rendeva "il garbuglio di fogli" un intrigo evocante. Mancava la stabilità però, quel senso definitivo che rende tutto più saldo ora, meno effervescente forse, ma decisamente più pacato, e nella quiete scrivo anche meglio, leggo meglio, scopro tanto.

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  4. Romantica la mansarda e il periodo in cui ci hai abitato. Però mancava la stabilità. Ora che la " stabilità " ti fa vivere meglio ( non solo materialmente ), goditi questo periodo fruttuoso in cui " scopri tanto "...
    Tutto insieme non si può avere!

    Grazie per questo tuo raccontarti : ti rende " semplicemente" vero.

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    1. Da te mi sento in "mansarda", sarà il clima confidenziale (magari poi ci leggono in cinquemila), quest'aria molto da due chiacchiere davanti al camino, quiete, rasseneranti.. grazie..

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  5. Hai ragione: non è solo il fatto che su molti argomenti la pensiamo allo stesso modo, si è creata una bella empatia che non può che farci sentire bene...
    Grazie!

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  6. dalla mansarda cosa vedete?
    io migliaia di luci :)
    ciao

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