martedì 5 settembre 2017
FRIDA KAHLO: L'AUTORITRATTO COME RIPARAZIONE 1
(...) Per gli aspetti appassionati e romantici del suo carattere e
della sua breve ma intensissima vita, Frida Kahlo ( FK ) è
divenuta una sorta di emblema di totale autocoscienza
femminile, psichica, fisica e ideale, molto diverso da altre icone
che della femminilità hanno incarnato solo aspetti parziali : la
bellezza e il sex appeal ( Marilyn Monroe ), gli aspetti
appassionati di ordine sociale ( Simone de Beauvoir ), politico
( Rosa Luxemburg ) o religioso ( Madre Teresa di Calcutta ),
per fare solo qualche esempio. Infatti l'icona di Frida Kahlo
non può essere classificata per la sua importanza in una
singola disciplina, ma perché rappresenta la donna che, più di
ogni altra, ha dovuto rincorrere e inseguire in ogni campo
della vita, dell'arte, delle convinzioni politico- sociali e
religiose, una propria identità che - come vedremo - non poteva
essere che assolutamente originale, anticonvenzionale,
sovracategoriale.
Sotto l'ossessiva necessità di Frida di ricorrere all'auto -
ritratto non vi sono motivazioni di ordine estetico o narcisistico
ma l'urgenza di ricercare se stessa attraverso le sue
contraddizioni. La lunga sequenza degli autoritratti, che col
loro arcaismo di fondo dalle illimitate possibilità espressive,
si offrono come un linguaggio cifrato fatto di figure, anatomie,
oggetti, scritti, sfondi, da collegare nei loro rapporti reciproci
per individuarne l'area di senso, non sono sufficiente a far
capire Frida e la sua vita: molti aspetti della sua personalità
restano assolutamente enigmatici e controversi quando, con
l'ambizione di una comprensione approfondita e veritiera,
vengono confrontati con la ricostruzione oggettiva e minuziosa
dei fatti documentati e gli straordinari resoconti soggettivi che
costituiscono la sua meno nota ma assolutamente straordinaria
forma di autoriflessione.
Nella sua opera pittorica i suoi ritratti, in generale, assumono
il ruolo di " doppio" e di tentativo, durato l'intera esistenza,
di tenere sotto controllo o addirittura proporre una ben precisa
identità quando, nella vita, più volte, Frida ha rischiato di
perderla a seguito di eventi traumatici. FK ha di volta in
volta rinvenuto in se stessa aspetti identitari sempre nuovi,
incarnando doppi o multipli di sé e anche inattesi lati d'ombra,
in relazione agli eventi affettivi che avevano su di lei un
impatto organizzatore e disorganizzatore profondo.
Tutta l'opera di FK è piena di immagini del doppio. (...)
Alessandro Dalle Luche - Angela Palermo da Psicoanalisi immaginaria di Frida Kahlo
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