giovedì 28 settembre 2017

CRISTINA CAMPO ( LETTERA AD ANNA BONETTI )



Roma, 12 Dicembre 1957

Cara Anna,
dal primo giorno del mio ritorno ho sempre avuto la febbre. Oggi però mi sono alzata lo stesso perché erano arrivate le casse da Firenze e non volevo che nessuno toccasse la tua Vigna . Ora l'ho appesa di fronte all' Angolo di giardino, che a sua volta è tra i due piccoli Chinn. Così penso che qualche volta un sogno si realizza - anche se le barche diventano giardini e le cave di smeraldo stendardi con draghi rossi. Vorrei spiegarti quanto siano stati importanti per me questi minuti passati nel tuo studio. Come sentissi il colore schiarirmi dentro le parole, toccare quel che aspettava di essere toccato. Davanti a certi tuoi fondi mi sentivo ad un tratto un imbianchino della parola...ma era la prima volta che un pittore della mia età mi dava così a fondo la sensazione di voler
dire quel che io stessa volevo dire. Ma se potrò finire il nuovo libro
come lo immagino - dolce e terribile, vacillante e sicuro - credo che ad ogni pagina ci sarà l'eco dei tuoi colori, e anche forse di quelli che stai ancora cercando - perché, vedi, così capitò a me quel pomeriggio, allo studio.

        Cris


Ad  Anna

IL TONO DELL' AUTUNNO

Il tono dell'autunno non è rame
secondo me, secondo te,
né rosso.
Anna, il nostro autunno è rosa
sul nero, globuli rosa, viali
di quarzo intenso sul nero- pioggia
dei lecci.
Anna, il tuo autunno è nel parco,
nella valletta che chiamano
Valle dei Cani Lupi.
Tutti i nostri re della mano
sinistra vi nuotano, in un tripudio
di silenzio,
nell'alta marea di foglie
rosa e di nebbia bruna -
ed è l'ora che il sole si incontra
con la luna e s'arresta un attimo, lo ricordi,
come in Van Gogh a volte
quando i tronchi trapassano in sogno
dal blu- anatra al rosa-
fenicottero...
Poi sotto i faggi passano giovani di corsa
nelle tute ginniche azzurro- sabbia
trasognati cadenzati rompono
l'ondata di foglie fresche
di cani vellutati, il parco
l'ora -
( quest'ora che ci resta
da dipingere da scrivere tu ed io
tutta, fino all'ultimo
baccello di ontano, picchiettato
di rosso
fino all'ultima bacca di azzurronero
ginepro -
prima che il nostro tempo sia cancellato dall'universo
come un errore dell'eternità ) -
in un silenzio di cervi.


               Con tutto l'affetto


Cristina Campo   da  Il mio pensiero non vi lascia ( Lettere a Gianfranco Draghi e ad altri amici del periodo fiorentino )





2 commenti:

  1. Ho letto parecchi anni fa una raccolta di poesie di Cristina Campo e le sue composizioni mi erano piaciute molto.
    Grazie a te, Frida, che ora mi consenti di riprendere i testi di questa donna dalla poetica ricca e interessante, ma forse in passato non sempre giustamente valorizzata!

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  2. Appunto. Pur essendo colta e sensibile, ebbe sempre una vita appartata e furi dai riflettori mondani. Chi la conobbe bene, lo scrittore Elémire Zolla, scrisse di lei: " Durante la vita Vittoria non fu menzionata da nessuno di coloro che oggi si sentono liberi di parlarne.
    Non desidero valutare i loro criteri di silenzio, ma se mai volessi dichiararli, sarei portato molto lontano, dove non desidero andare. Fino al 1980 c'era comunque un sistema di divieti,
    instaurati nel 1968, e rientrava in essi la proibizione di menzionare Vittoria".
    Grazie a te di avermi dato l'opportunità di aggiungere qualche notizia riguardante questa
    interessante scrittrice e poeta.
    Di se stessa affermava: " Ha scritto poco, ma le sarebbe piaciuto aver scritto meno".

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