venerdì 15 novembre 2024

LE STAMINALI ETERNE DI BACCHINI

 



                                                         Non è la nuda morte, ma letargo...



Ecco un libro che ci arriva ( Novembre 2024 ) come un'autentica e sorprendente novità a dieci anni dalla morte dell' autore. Poeta di inconfondibile fisionomia, in cui la complessità del pensiero si esprime nel segno di un costante rapporto tra il reale dell' esperienza e il senso attivo della natura. Pier Luigi Bacchini ha proseguito con incessante energia intellettuale la sua ricerca anche negli ultimi anni di vita e il frutto di questo studio ce lo rivela l' attenta e puntuale devozione del figlio Camillo che ha curato questa raccolta quanto mai ricca e variegata.




TUTTA LA VASTA RAMAGLIA


traballò, un grande universo,

a cupola,

che si scuoteva

nel suo ordine scheletrico

secondo l'insistenza elettrica d'una sega

che con quell' ininterrotto urlo, a furia

traeva fuori un turbine di schegge,

impoverendo il legno di scintille;

fuggivano soffiate come polvere

finché la torre del fusto

non precipitò con la proda. E il corpo

divenne inerme, simile a un corpo umano.


La sua tenerezza.


Quello spiro indefinibile

ormai mancava -

tutto debolezza, mite,

sull' erba.



                                                 ***


MALATTIA


Vieni a sopportare ancora questa vita.

E' vita, abbiamo da fare, vieni. Piangi,

con una lieve esaltazione. Non senti

come scorre il suo respiro ?

C'è ancora tempo, qualche piacere.

E parlare di ciò che vale oltre noi,

questo nostro scoprire, la curiosità.

E non abbandonare questi lineamenti,

il tuo volto, che ancora appartiene a noi,

o pare. Tutto è concreto, e sogno assieme, è

non so, memoria. Abbi forza, ritroviamoci.



                                                   ***


SOFFITTA, CANTINA


La tua faccia dietro i vetri smerigliati

poi altri vetri, ma erano specchi

fuori pioveva, mattonelle

le colpe , i corridoi - e le cellule malate

organi d' amore

da gettare nel secchio

del chirurgo. Esiste,

torna, urla nelle cantine;

e a risalire in soffitta

capelli recisi, villeggiature.

Da giovani

stavamo per ore abbracciati,

molti nodi e lacci -

radici articolate e inflessibili

già sussurrano i nostri nomi.



                                                    ***


CICALE


Segmenti musicali

vibrazioni del maschio,

memoria di giacigli d'ombra

per un bacchino amoroso.

Luce

e corona agli alberi.

Fusione armonica scheggiata -

Dimostrazione erettile del suono.

Solleone assordante, ma ascoltando ascoltando

pareva più celeste il canto, un'ossessione,

la costrizione ad un unico rigo;

non era un canto in gloria,

ma una spasmodica richiesta,

una condanna corale e selettiva.



                                                   ***


ACERO  ROSSO


Appassimenti -

Agoniche in cieli settentrionali.

Cartacea brucia. Nel giallo,

e questa violenza

spruzza coaguli

dall' acero. E' più fresco il clima

con linee fredde.

Alianti

mani di platani che hanno le tre larghe dita

palmate 

con picciòli secchi.

Non immalinconirti, non pensare: è solo

una discesa di pigmenti. Non è la nuda morte,

ma letargo. Schemi attuati.




                   Pier Luigi Bacchini       da     Staminali eterne



6 commenti:

  1. Ecco, la curiosità, il piacere infinitesimale delle minime cose, impercettibili agli altri, vitali per chi si ama e si necessita tramite respiri, odori, suoni, sospiri, pensieri sfuggiti, modi di porsi, lunghezza dei silenzi, accortezze che non lo sarebbero mai per estranei incontrati una volta al semaforo, e che ne vivono di totalmente diverse, direi anche assurde.

    RispondiElimina
  2. Perfetto.
    Hai una modalità di scrivere " poetica" dove si avverte che ogni sostantivo ( più ancora ogni aggettivo e anche ogni metafora ) è pensato, dosato, calibrato... In commenti come questi diventa quasi palpabile il tuo piacere che deriva dalla lettura e dall'immaginario che ne consegue...
    Grazie!

    RispondiElimina
  3. Si respira una costante brezza di morte e di mutilazione in vita. Nostalgia...
    Lucido, angosciante, bello!

    RispondiElimina
  4. " Tutto è concreto e sogno assieme" , ricordo ( " memoria di giacigli d'ombra", " da giovani stavamo per ore abbracciati" ) e presente che incombe ( " Appassimenti"; " questa violenza spruzza coaguli dall' acero" ) ; ma non la resa : " Non abbandonare questi lineamenti", " abbi forza, ritroviamoci". " Non immalinconirti, non pensare : non è la nuda morte, ma letargo ".
    Il poeta ( a ottantasette anni ) sente ormai da presso il respiro della morte, ma vuole illudersi che - come il letargo - non sia per sempre. Che ci sia ( come accade in natura ) ancora una possibilità di risveglio.
    Preziosa questa raccolta tardiva, intensa e raffinata.

    RispondiElimina
  5. le cantine: anche per quelle è passato il sogno.
    lieto giorno

    RispondiElimina
  6. Soprattutto : nell' oscurità ci sorprende e ci dice ciò che vuole ! Se sapessimo leggerlo, conosceremmo molto di ciò che di noi ignoriamo.
    E serena sia anche la tua domenica !

    RispondiElimina