Vengono dal bosco echi di ruggine...
Fidarsi del sentiero del bosco
della terra umida che vede
infittire l' autunno
tra i castagni.
Novembre inizia col silenzio dei
morti nel ricordo dei vivi.
Sarebbe da raccontare lo
sguardo del tempo
mentre ascolta passi tra i sassi
e fogliame.
L ' azzurro si affianca al mio
respiro
mentre scorgo il sole farsi
fascio di luce
tra gli alberi.
Pace diffusa,
l' eternità spinge le caviglie
a scendere e salire la
montagna
il cielo è più vicino
di quanto possa sembrare
un' assenza
o una sia in lontananza.
***
Nel silenzio della montagna
si impara la voce muta dei
sentieri
fino a credere nei cambi
d'umore della natura.
Esiste uno stupore imprevisto
quando il sole domina
l' autunno
e la luce si specchia sulle rocce.
Capita di raro
che il rossore tra le foglie
assomigli a un'estate
prolungata.
Vengono dal bosco echi di
ruggine,
odore di muschio dei presepi.
***
Un sogno innocente
elevare la parola alle stelle
allungare il tempo
nel rosso di un tramonto
mentre l' anima torna
a fissare distanze.
Era ieri l' aria fedele della
montagna
la conquista con lo sguardo di
una cima
ora è la stessa stanza
ad assomigliare a un sentiero.
Da una luna che illumina
ascolto la sera tacere
insieme a rugiade nel bosco.
Michela Zanarella Inediti
molto ariosi e morbidi questi versi, tra la malinconia dei morti e il sogno innocente di allungare il tempo nel rosso di un tramonto.
RispondiEliminamassimolegnani
(orearovescio.wp)
E' bella e consolante questa sintonia fra natura e umanità ( " Nel silenzio della montagna / si impara la voce muta / dei sentieri", o " vengono dal bosco echi di / ruggine / odore di muschio dei presepi" ), oppure le emozioni che questo contatto suscita nell' autrice : " L' eternità spinge le caviglie/ a scendere e salire / la montagna".
RispondiEliminaSa di primigenio, di cose e di sentimenti puliti.
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