Il canto della durata è una poesia d' amore...
Handke propone in questo poemetto una sua particolare ricerca del concetto di durata, l' entità che fornisce contorno a quanto ha la tendenza a dissolversi. Connessa al ripetersi degli eventi quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti, la sensazione della durata è l' esito della fedeltà a ciò che l'individuo sente come più profondamente proprio : fedeltà al divenire di una persona, fedeltà alle piccole cose che ci accompagnano ogni giorno, fedeltà infine a determinati luoghi. La durata tuttavia non esiste a priori, bisogna cercarla, andarle incontro, trovare un punto di mai definitiva, instabile quiete. La poesia - afferma il poeta - è uno dei migliori supporti in questa ricerca interiore. Ed è dunque naturale che questo libro di meditazione filosofica sia stato scritto in versi, quasi per bussare alla porta di quella.
Il canto della durata è una poesia d'amore.
Parla di un amore al primo sguardo
seguito da molti altri sguardi.
E questo amore
ha la sua durata non in quanto atto,
ma piuttosto in un prima e in un dopo,
dove per il diverso tempo del quando si ama
il prima era anche un dopo
e il dopo anche un prima.
Ci eravamo già uniti
prima di essere uniti,
continuavamo ad unirci
dopo esserci uniti
giacendo così per anni
fianco a fianco, il respiro nel respiro
uno accanto all' altra.
I tuoi capelli bruni si coloravano di rosso
e diventavano biondi.
Le tue cicatrici si moltiplicavano
e diventavano poi introvabili.
La tua voce tremava,
si fece ferma, sussurrava, trasaliva,
si volgeva in una cantilena,
era l'unico suono nella notte del mondo,
taceva al mio fianco.
I tuoi capelli lisci diventarono ricci,
i tuoi occhi chiari diventarono scuri,
i tuoi denti grandi si fecero piccoli.
Sulle tue labbra tese
apparve un disegno fine e delicato,
sul mento sempre liscio
scoprii al tatto una fossetta che prima non c'era
e i nostri corpi invece di farsi male a vicenda
diventavano giocando uno solo,
mentre sulla parete della stanza
alla luce dei lampioni
si muovevano le ombre del cespugli dei giardini d' Europa,
le ombre degli alberi d' America,
le ombre degli uccelli notturni di ogni dove.
***
Sì, questo fatto dal quale con gli anni scaturisce la durata,
è di per sé poco appariscente,
non fa conto parlarne
ma è degno di essere affidato alla scrittura :
perché dovrà essere per me la cosa più importante.
Dovrà essere il mio vero amore.
E io,
affinché nascano da me i momenti della durata
e diano un'impressione al mio volto rigido
e mettano nel mio petto vuoto un cuore,
devo assolutamente esercitare
un anno dopo l'altro
il mio amore.
***
Inutile forse dire
che la durata non nasce
dalle catastrofi di ogni giorno,
dal ripetersi delle contrarietà,
dal riaccendersi di nuovi conflitti,
dal conteggio delle vittime.
Il treno in ritardo come al solito,
l' auto che di nuovo ti schizza addosso
lo sporco di una pozzanghera,
il vigile che col dito ti fà cenno
dall' altro lato della strada, uno coi baffi
( non quello ben rasato di ieri )
la morchella che ogni anno rispunta
in un angolo diverso nel folto del giardino,
il cane del vicino che ogni mattina ti ringhia contro,
i geloni del bambini che ogni inverno
tornano a pizzicare,
quel sogno terrorizzante sempre uguale
di perdere la donna amata,
l' eterno nostro sentirci improvvisamente estranei
fra un respiro e l'altro,
lo squallore del ritorno nel tuo paese
dopo i tuoi viaggi di esplorazione del mondo,
quelle miriadi di morti anticipate
di notte prima del canto degli uccelli,
ogni giorno la radio che racconta un attentato,
ogni giorno uno scolaro investito,
ogni giorno gli sguardi cattivi dello sconosciuto :
è vero che tutto questo non passa
- non passerà mai, non finirà mai -
ma non ha la forza della durata,
non emana il calore della durata,
non dà il conforto della durata.
***
Sulla durata non si può fare alcun affidamento :
nemmeno la persona religiosa
che va ogni giorno a messa,
neppure chi è paziente, l' artista dell' attesa,
neppure colui che ti è fedele
e che senza esitazioni sarà sempre con te,
può averne la certezza per tutta la vita.
Credo di capire
che essa diventa possibile solo
quando riesco
a restare fedele a ciò che riguarda me stesso,
quando riesco ad essere cauto,
attento, lento,
sempre del tutto presente a me stesso sino nella punta delle dita.
E qual è la cosa
a cui devo restare fedele?
Essa ti apparirà nell' affetto
per i vivi
- per uno di loro -
e nella consapevolezza di un legame
( anche soltanto illusorio ).
E questa non è una cosa grande
particolare, non è insolita, sovrumana,
non è guerra, non è un allunaggio,
non è una scoperta, un capolavoro del secolo,
la conquista di una vetta, un volo da kamikaze :
io la condivido con altri milioni di persone,
con il mio vicino e allo stesso tempo
con gli abitanti ai margini del mondo
dove, grazie a questo fatto comune
si crea lo stesso centro del mondo
che è qui accanto a me.
***
Restando fedele
a ciò che mi è caro e che è la cosa più
importante,
impedendo in tal maniera che si
cancelli con gli anni;
sentirò poi forse
del tutto inatteso
il brivido della durata
e ogni volta per gesti di poco conto,
nel chiudere con cautela la porta,
nello sbucciare con cura una mela,
nel varcare con attenzione la soglia,
nel chinarmi a raccogliere un filo.
Peter Handke da Canto della durata - Trad. di H. Kitzmuller
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