John Collier - Lilith con un serpente
Libanese di nascita, è ormai un'assidua presenza all'interno dei festival di Letteratura. Si devono alla sua penna anche una serie di corrispondenze curate per " Il Corriere della sera" durante la guerra tra Israele e Libano nel 2006.
Conduce una personale battaglia per la liberazione della donna dall'oscurantismo islamico, ben sintetizzata nella raccolta ( di cui alcuni testi ) qui presentata.
SONO COSI'
Sono così
non ho tempo per i rimpianti
gioco con i destini, mi annoio facilmente
prometto e non mantengo.
Inutile cambiarmi :
la certezza mi è estranea
per l'imbarazzo dell'amore
per l'immaginazione
perché sono devota
solo all'indolenza.
Imprevedibili i miei appuntamenti
sono una fuga prima del tempo
un sole che non basta
una notte che mai si schiude
sono impetuosi sussulti tra la sete e il dissetarsi.
Sono così, un silenzio per raccogliermi,
un lento terrore per disperdermi
un silenzio e un terrore per curare una crudele memoria
non c'è luce che possa guidarmi :
possiedo solo i miei peccati.
***
ALBERO AZZURRO
Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
il silenzio diventa frutto
e il sonno tempesta
si socchiudono porte proibite
e l'acqua impara a soffrire.
Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
il desiderio sale e spande
a volte marea insolente
onda che corre senza fine
nettare che cola goccia a goccia
nettare più ardente che un tormento
inizio che non si compie mai.
Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
mi arrendo nuda come la pioggia
e nuda come un seno sognato
tenera come la vite che matura al sole
molteplice mi attendo
finché nasca l'albero del tuo amore.
Tanto alto e ribelle.
Tanto alto e tanto mio.
Freccia che ritorna all'arco.
Palma azzurra piantata nelle mie nuvole.
Cielo crescente che niente fermerà.
***
AMAMI
Mi trasporto in punta di piedi
mi trasporto nel galoppo della mia vista.
Mi avvolgo nelle fasce della mia pelle.
Mi abbraccio desiderandomi.
Benedico il mio flusso, lo zampillare che da me proviene.
Mi cullo sul mio seno.
Alle mani germoglianti infilo i guanti della poesia.
Reclamo la rivelazione
le mie incisioni su una pietra.
La mia immagine reca acqua alla sete
ed esche alla rete dei pescatori.
Trascorro i rintocchi delle campane della sera
scolpendo.
Dormo nella mia stessa ombra.
Indosso la mia natura beduina
quando sono stanca.
Entro in un giardino
che non mi istiga contro me stessa.
Amo la mia anima impossibile,
quella i cui piedi
sono ignoti alla terra.
Joumana Haddad da Il ritorno di Lilith
Impegno sociale e civile unito ad una notevole capacità poetica. Davvero grande.
RispondiEliminaL' impegno sociale e civile è evidente e non si discute ; la poesia è - secondo me - caratterizzata da metafore molto ardite, oserei dire concrete e lunari nello stesso tempo.
Eliminapoesia reiterante.
RispondiEliminaforse per compensare le promesse non mantenute.
ciao
Poesia reiterante in un certo senso si può dire perché - a dire il vero - ne ho lette tante di questa raccolta, ma ho scelto di postarne solo tre perché più o meno - pur cambiando soggetto - si ripetono. L'idea portante è sempre quella.
RispondiEliminaSe sia dovuto a un sotteso " senso di colpa" per promesse non mantenute, non saprei; certo ci leggo un certo compiacimento, un piacersi molto. Forse sono scritte più per se stessa che per chi dovrebbe leggerle ( anche se poi partecipa ai vari Festival di Letteratura ).
Molto belle, così forti o più che che forti, decise.
RispondiEliminaMa arrivano dirette, dirette
Sono contenta che siano apprezzate dal maschio perché - se è pur vero che la poesia non ha sesso - mi sembrano dirette ad una prevalente tipologia di persone.
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