Che cosa è vivo in me...
E alla fine del viaggio coincidi
con la tua sorte.
La salvezza non è nella mente
ma nell'oscuro abbandono
del te stesso vero
alla luce che ti avvolge
e sopravviene a svelarti.
***
Busso, infinitamente busso
ma il pensiero gira su se stesso:
e sono ipotesi,
bacini d'ombra
giorni come foglie
nodi inestricabili dell' essere.
E il tuo citofono è muto
davanti alla mia voce.
***
Traducimi tu l'imperfetto dei giorni,
quella corsa nei prati dove sorrido bambino
e quel fuoco acceso da un'estate infinita;
quel movimento dei visi fissati
per sempre in uno sguardo
e gli attimi le cesure le derive -
Che cosa è vivo in me
che cosa è morto?
E dove sono i nessi
che il pensiero cerca sulla fronte?
Poi anche l'oggi traducimi
tutto il precipitare degli occhi
negli orizzonti persi.
Bruno Piccinini E ancora ti parlo
Ah, saper coniugare l'imperfetto dei giorni! Sentirne ancora il forte legame prima che sprofondino nell'oscurità del passato remoto.
RispondiEliminaBelle poesie, grazie Frida.
Versi come " traducimi tutto il precipitare dagli occhi ..." svelano il senso doloroso della vita, come sottolinei anche tu attraverso " " L'imperfetto dei giorni"....
RispondiEliminaE' proprio vero ( come sottolineava un lettore di recente ) " che la poesia dice troppo in troppo poco tempo..."