Tu abiti altri inverni…
Tu abiti altri inverni,
abbandoni il tuo sguardo lentissimo
in altre stanze, in altre oscurità;
se socchiudi le labbra è per credere
al dominio dell'attimo:
fingi di ignorare il mio richiamo
e chissà con quale calma
disperdi l'assedio degli spettri
che ti invio da questa mia distanza.
O forse sono solo tormentate
memorie vaganti sulla terra,
senza un inferno dove riposare.
Alessandro Quattrone da Prove di lontananza
Bellissima! La speranza di sapere che altrove c'è sempre qualcuno riempie di gioia. Anche se, a volte, questo altrove è troppo distante. Anche se, purtroppo, la lontananza o la distanza provoca sofferenza dell'animo.
RispondiEliminaIo, di questa poesia, trovo particolarmente intenso ed efficace l'ultimo verso " senza un inferno dove riposare...", cioè il paradosso di trovare pace anche nell'inferno. Che può essere non solo l'incomprensione del non-detto, ma anche lo struggimento del ricordo. Anche la lontananza può rappresentare un motivo di dolore, ma ci dà nel contempo la misura delle cose...
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