...due poesie da due diversi punti di osservazione: una poesia
scritta da un figlio in ricordo del padre ( Rondoni ) e una scritta
da un padre per il figlio piccolo...( De Angelis )
IO NON VOGLIO DIVENTARE VECCHIO
Io non voglio diventare vecchio
perché lo sono già stato mille volte
e so già il buio e quella vile tempesta.
Ora che piango come vidi
piangere mio padre,
la stessa ruga e la testa
abbattuta, piena di sgomento,
imparo che la giovinezza non corre
nelle sorprese del sangue
ma nello sguardo che un vento
strappa da terra
per vedere in questo duro paese
l'infinita somiglianza fra Dio
e il viso di lei tutte le sere, i rami
mudi contro il cielo, il vino
fermo nel bicchiere...
Davide Rondoni da Il bar del tempo
***
QUESTA SERA RUOTA LA VENA
Questa sera ruota la vena
dell'universo e io esco - come vedi -
dalla mia pietra per parlarti ancora
della vita, di me e di te, della tua vita
che osservo dai grandi notturni e ti scruto e sento
un vuoto mai esistito nella fronte, un vuoto
torrenziale che ti agita nel rosso dei giochi
e adesso ritorna e ancora ritorna
e arresta la danza delle sillabe
dove accadevi ritmicamente e tu
sei offeso da una voce monocorde e tu
perdi il gomitolo dei giorni e spezzi
la tua sola clessidra e ristagni e vorrei
aiutarti come sempre ma non posso
fare altro che una fuga partigiana da questo cerchio
e guardare il buio che ti oscilla tra le tempie e ti castiga,
figlio mio.
Milo De Angelis da Terra del viso
Bellissime entrambe! Un valore aggiunto per la loro condivisione nella festività di oggi.
RispondiEliminaNon sono troppo ligia nel santificare le festività, ( specie quando - come oggi accade - diventano motivo di consumo ), ma ho un " conto ancora aperto " con mio padre ( anche se scomparso da molti anni ), e queste poesie sono un piccolo ri- conoscimento per quello che fu. E che mai gli ho detto.
RispondiElimina