Ma chiamami tu risalita
dagli Inferi ancora più lieta
tu che mite ti volgi
all'alta mia quiete notturna
tu diffusa nel tempo per dare
ore e tremore a quel viso
perso per sempre una sera
era il mio era il mio era il tuo.
Alessandro Quattrone da Prove di lontananza
In questa lirica è chiaramente avvertibile l'eco rilkiana di
Orfeo. Euridice . Ermes ( è possibile leggere la poesia in questo blog )
Non conosco Alessandro Quattrone per non aver letto nulla. Ma Rainer Maria Rilke sì: ho letto diverse composizioni poetiche. Nulla è perso se durante la risalita dall'inferno, dagli affanni quotidiani può portare un po' di calore. Fosse anche una visione di qualche istante.
RispondiEliminaSì, desideriamo così ardentemente la felicità al punto da cercarla per ogni dove e non ci accorgiamo che è fatta di attimi e che spesso è già presente in quello che abbiamo: il tempo di rendercene conto ed è già passata...
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