giovedì 25 aprile 2024

LA TERRA MAGRA ( e amara ) DI GABRIELA

 


                                                             La terra è sfinita...



" Il perché del titolo : " Terra magra" è una terra che produce poco, che non germoglia e non nutre; è un termine agricolo antico, ma che nella sostanza assomiglia a questi tempi così duri e difficili. Tuttavia vorrei sottolineare che nonostante il dolore, la fatica, le perdite e gli addii, nonostante cioè una dimensione tragica che c'è in " Terra magra" e che attraversa tutto il libro, c'è anche nei miei versi un invito a godere la gioia della vita, nelle piccole cose come nelle grandi; un invito a godere di ogni attimo e la memoria di chi non c'è più, ma va ricordato e conservato nei versi. " ( G. F. )




UNA TERRA MAGRA


La terra è sfinita,

le bocche in silenzio,

da sotto la crosta del mondo

piano piano tornerà l'erba che faceva

il suo gioco con la falce,

nei filari di giugno.


Intanto la storia nasconde

la scatola dei nomi, li rovisto, cerco

la forma bella per contenerli.


Sarà facile ritrovare

l'inverno dei sette anni,

le ossa rotte quando correva

l'adolescenza.

Viviamo una vita minerale,

strati su strati, assemblaggio

di parti minime.



                                                    ***


UN CICLO, LA VITA


Qualcosa si radica duro nella terra,

qualcuno lo tiene stretto

lo afferra nel poco della notte,

nel foglio sbiancato

per il troppo sopportare.


Qualcosa sfugge alla parola

e resta cocciuto dentro al gran mutare,

a  tutto questo andare a cumuli

di roba rosicchiata in morsi

                             piccoli e continui

e resta, in questo gran rovinare

verso un punto.



E noi, incolpevoli e nudi,

solo un poco più magri ad ogni passo,

scendiamo fradici

in un'allegria di birra e giorni

...

e tutto tiene , solo nel silenzio.



                                            ***


NELLA POVERTA'


Avere sete

senza la bocca per bere,

una fame di parole

per alzare mondi

e non sapere dove mettere

 le fondamenta.


Vaghiamo

senza carte di viaggio,

senza una lingua

per dire - il taglio.


Nella povertà custodisco

la gioia dei sopravvissuti,

la gentilezza degli esiliati,

quelli che seminano

grano per il dopo.



                                                   ***


L' ORIGINE


Nessuno scorda la terra dove

ha imparato il passo,

la fuga e l'abbraccio senza fine.

Nessuno.


Dopo, nel tempo che sarà,

ripetiamo solo l'attimo

quel sempre, ogni volta.


Solo quel punto è la casa dove

tornare ogni sera

e l' ultima che verrà

quando sapremo

l'ombra di spalle.


Questa l'eredità incisa nella pietra.



                                                ***


MEMENTO


Quando tutto sgretola, slitta via

il perimetro e ogni geometria,

la vita oscilla, avanti e indietro

senza sosta.


Resta la voce che ci fa

                   - timidi e terribili -

una forma antica che ci tiene

con i piedi infilati nella storia

e ci fa eroi

dentro la pietà che ci rimane.


Dentro il bianco, i nomi.




                Gabriela Fantato  da     Terra magra



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