Chi grida sull'alto spartiacque è udito da entrambe le valli.
Perciò la voce dei poeti intendono i viventi e i morti.
" Sull' alto spartiacque" di Margherita Guidacci, ci offre un intenso e fedele percorso di lettura attraverso le diciassette raccolte poetiche pubblicate dalla poeta, e alcuni testi inediti. Da subito orientata verso una poesia da una forte connotazione astratta e metafisica, lontana dall'ermetismo e pervasa da una costante tensione religiosa, Guidacci ha calato tale propensione anche nel racconto della propria sofferenza psichica, trasformando la narrazione di una penosa degenza in istituto psichiatrico, nella rappresentazione di uno dei volti del doloroso destino dell'uomo.
CITTA' MURATA
Questo nodo di pietra, questa città murata!
La medesima ansia fa cercare una porta
a chi è entrato, a chi è fuori.
Ma se almeno potessero vedere
di là dal muro, pregherebbero forse,
gli uni e gli altri, di non trovarla mai.
***
ATLANTE
Davanti a te la mia anima è aperta
come un atlante, puoi seguire con un dito
dal monte al mare azzurro vene di fiumi,
numerare le città,
traversare deserti.
Ma dai miei fiumi nessuna piena ti minaccia,
le mie città non ti assordano con il loro clamore,
il mio deserto non è la tua solitudine.
E allora, che cosa conosci?
Se prendi la penna, puoi chiudere in un cerchio esattissimo
un piccolo luogo montano, dire : " Qui fu la battaglia,
qui furono le sue silenziose Termopili".
Ma tu non sentisti la morte distruggere la mia parte regale
né salisti furtivo
col mio intimo Efialte per un tortuoso sentiero.
E dunque, cosa conosci?.
***
DAL DOLORE ALLA GIOIA
Il dolore
era piombo e pietra e mi
chiudeva in me stessa.
Ogni giorno una nuova
cerchia di mura,
un nuovo giro di catene.
Ma la gioia
mi dilata ora dal centro del
cuore
fino agli orli vibranti del mio
essere -
leggera come un fiore che
apra i suoi petali al
mattino...
No, più leggera. Io sono
spazio e luce.
Sono il crocevia del liberi
venti.
***
O mia gioia insidiosa, sempre insidiata!
Se tu non fossi insidiata,
non saresti la gioia.
E' necessario l'abisso
perché tu possa spiegare le tue ali.
E' necessaria la notte
perché si accenda il tuo raggio.
Ogni attimo in cui mi possiedi,
è vita che mi inonda, traboccante.
Ma in questo stesso attimo so che in me si ripete
una scommessa mortale.
***
Nel quadro grigio della mia finestra,
le nuvole sono branchi di uccelli impazziti.
Sta meditando un albero
la lezione dell' anno : foglie verdi,
poi foglie rosse, poi nessuna foglia...
Alcuni avranno un'altra primavera
e alcuni avranno una fine di fuoco.
Lo guardo e chino il capo
pensando a come ieri mi sei stato nemico.
Chissà se il nostro amore vivrà un'altra stagione.
Margherita Guidacci da Sull 'alto spartiacque
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