martedì 30 aprile 2024

L' ALTO SPARTIACQUE DI MARGHERITA

 

                                Chi grida sull'alto spartiacque è udito da entrambe le valli.

                                Perciò la voce dei poeti intendono i viventi e i morti.




" Sull' alto spartiacque" di Margherita Guidacci, ci offre un intenso e fedele percorso di lettura attraverso le diciassette raccolte poetiche pubblicate dalla poeta, e alcuni testi inediti. Da subito orientata verso una poesia da una forte connotazione astratta e metafisica, lontana dall'ermetismo e pervasa da una costante tensione religiosa,  Guidacci ha calato tale propensione anche nel racconto della propria sofferenza psichica, trasformando la narrazione di una penosa degenza in istituto psichiatrico, nella rappresentazione di uno dei volti del doloroso destino dell'uomo.



                                                     


CITTA' MURATA


Questo nodo di pietra, questa città murata!

La medesima ansia fa cercare una porta

a chi è entrato, a chi è fuori.

Ma se almeno potessero vedere

di là dal muro, pregherebbero forse,

gli uni e gli altri, di non trovarla mai.



                                                  ***


ATLANTE


Davanti a te la mia anima è aperta

come un atlante, puoi seguire con un dito

dal monte al mare azzurro vene di fiumi,

numerare le città,

traversare deserti.


Ma dai miei fiumi nessuna piena ti minaccia,

le mie città non ti assordano con il loro clamore,

il mio deserto non è la tua solitudine.

E allora, che cosa conosci?


Se prendi la penna, puoi chiudere in un cerchio esattissimo

un piccolo luogo montano, dire : " Qui fu la battaglia,

qui furono le sue silenziose Termopili".

Ma tu non sentisti la morte distruggere la mia parte regale

né salisti furtivo

col mio intimo Efialte per un tortuoso sentiero.

E dunque, cosa conosci?.



                                              ***


DAL DOLORE ALLA GIOIA


Il dolore

era piombo e pietra e mi

chiudeva in me stessa.

Ogni giorno una nuova

cerchia di mura,

un nuovo giro di catene.


Ma la gioia

mi dilata ora dal centro del

cuore

fino agli orli vibranti del mio

essere -

leggera come un fiore che

apra i suoi petali al

mattino...

 No, più leggera. Io sono

spazio e luce.

Sono il crocevia del liberi

venti.



                                                ***


O mia gioia insidiosa, sempre insidiata!

Se tu non fossi insidiata,

non saresti la gioia.


E' necessario l'abisso

perché tu possa spiegare le tue ali.

E' necessaria la notte

perché si accenda il tuo raggio.


Ogni attimo in cui mi possiedi,

è vita che mi inonda, traboccante.

Ma in questo stesso attimo so che in me si ripete

una scommessa mortale.



                                             ***


Nel quadro grigio della mia finestra,

le nuvole sono branchi di uccelli impazziti.

Sta meditando un albero 

la lezione dell' anno : foglie verdi,

poi foglie rosse, poi nessuna foglia...

Alcuni avranno un'altra primavera

e alcuni avranno una fine di fuoco.

Lo guardo e chino il capo

pensando a come ieri mi sei stato nemico.

Chissà se il nostro amore vivrà un'altra stagione.




                   Margherita  Guidacci   da    Sull 'alto spartiacque




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