martedì 8 agosto 2023

POESIE DI MARGHERITA

 


                                                                             Margerita Guidacci




Non a te appartengo, sebbene nel cavo

della tua mano ora riposi, viandante,

né alla sabbia da cui mi raccogliesti

e dove giacqui lungamente, prima

che al tuo sguardo si offrisse la mia forma mirabile.

Io compagna d'agili pesci e d'alghe

ebbi vita dal grembo delle libere onde.

E non odio né oblio ma l'amara tempesta me ne divise.

Perciò si duole in me l'antica patria e rimormora

assiduamente e ne sospira la mia anima marina,

mentre tu reggi il mio segreto nella tua palma

e tu stupito vi pieghi il tuo orecchio straniero.



                                                     ***


Amore

è questo senso d'ali: averle, aprirle,

fendere con il petto un elemento ignoto

finora - e a un tratto divenuto la patria.

Come sono lontani il guscio e il bozzolo

a cui credemmo appartenere, il buio

dove crescemmo e dove non faremo

mai più ritorno!

Lieta o dolorosa

che sia la nostra ultima sorte, ormai

siamo per sempre segnati dal cielo.



                                                       ***


Le mie mani non sono ancora vuote

ch'io possa alzarle a Te.

Io che fallii nella stretta, fallisco

ora nella rinunzia. E' così poco

quel che trattengo, scherno alla mia fame,

e tuttavia è un ingombro smisurato

che mi sbarra il cammino verso Te.

Perché per queste briciole furiosamente amate

non sono pronta al tuo dono

di nudità, di bellezza severa,

al silenzio più trasparente delle lacrime.



                                                ***


A OBSCURAS Y SEGURA


Un'impazienza d'ali, dentro di me, improvvisa.

E' l' impulso del volo, se non ancora

la direzione del volo. Qualcosa

mi ha chiamata, qualcosa in me risponde.

Io che rispondo sono sconosciuta

a me stessa come la voce che mi chiama.


Certezza senza mappe è l'invisibile,

le sue vie hanno nel cuore il loro azimut.

Come rondine al suo primo viaggio,

io non so quale mare dovrò traversare,

ma mi preparo oscuramente a traversarlo.



                                                  ***


ANNIVERSARIO CON AGAVI


Questo giorno, che fu d'amore e lacerazione,

tanti anni fa, ci vede ora camminare

insieme su sabbie e rocce, la tua mano

aiutandomi nei passi difficili

e il tuo sguardo orientando il mio, verso l'alta

barriera di agavi e di canne,

limite di nord- est al litorale.

" Ecco - mi dici - sono queste", e indichi

le cinque agavi ormai pronte,

dopo la quasi centenaria attesa,

all'incredibile fioritura. Racchiuso

nel suo grosso uovo bruno, ogni fiore - fenice

si prepara ad erompere in un volo

estatico : la breve festa nuziale

al sole e al vento, celebrata da sciami

d' api d'oro - poi, subito, la morte.

Osserviamo le agavi protendersi

al loro compimento, nello slancio

degli steli, indomabile, e la resa

delle foglie già esauste, che immolarono

ogni linfa all'unico fiore e si ripiegano

come vele ammainate. Qualcosa in noi

profondamente, quasi perdutamente,

risponde a quello slancio, a quella resa.

Io sento un nodo alla gola e rimango

in silenzio. Tu dici piano : " Anche le piante

hanno il loro destino ".



                                                     ***


Alcuni desideri si adempiranno.

Altri saranno respinti. Ma io

sarò passata splendendo

per un attimo. Anche se nessuno

mi avesse guardata

risulterebbe ugualmente giustificato -

per quel lucente attimo - il mio esistere.




             Margherita  Guidacci   da    Le poesie ( a cura di M. Del Serra )



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