io sono orizzontale
ma preferirei essere verticale
un albero con radici
nel suolo
cercarmi in quest'altra
linea del tempo
dove la vita si confessa il
sabato pomeriggio
e salta dall'altalena mentre
ancora oscilla
le vene sui palmi
nuovi segni sui dorsi
linee di una metro
con cui andare sotto sotto
poter fare ancora tutto.
***
ho sognato che tu mi sognavi?
avevo un vestito bianco
e tu mi abbracciavi
- quest' idea che la vita non è vita
se tu non la vedi, se non te la dico
come se tu fossi un codice
il linguaggio, e senza io fossi muta.
***
c'è stato pure amore - dici -
in fondo in fondo molto in
fondo dove io non ero io e si
allungavano gli arti
nel sonno mi trasfiguravi e
la trasfigurata lei la amavi
" elena cerca di stare tranquilla
elena cerca di dormire serena "
e a guardarla bene questa lei mi
somiglia
- quello lo spazio concesso
troppo largo il tempo
prima del giorno metteva la muffa.
***
la mancanza è una bocca spalancata
dice anna e dico io
con quale io
nel canto che nomina
imparo la misura dell'io
che accoglie
il tu che non risponde.
***
la morte è un problema
dei vivi
tu che arrivi in sogno e mi dici
col cazzo.
Elena Zuccaccia da Sotto i denti
Amare e sognare: modi per stravolgere la realtà?
RispondiEliminaE che dire della mitologia, dell'astrologia, della fantascienza, dei romanzi o della poesia, della pazzia?
In realtà ci sono tante realtà: sovrapposte, accostate, mescolate.
"Non ottico ma spacciatore di lenti" recita Faber nella sua Antologia di Spoon River; ogni paio di occhiali ha diritto alla sua propria esistenza. Beato chi ha la fortuna di scegliere quello che gli mostra il mondo migliore!
Grazie per questo bel commento.
RispondiEliminaConcordo su tutto.