I NOSTRI NOMI.
coltivo l'erba della nostra aiuola
come custodisco la parola che mi vive
dentro la casa che porta il nostro nome
e tutti i pensieri i desideri i dolori
la felicità che insieme abbiamo imbastito
tessuto rovesciato nel freddo degli inverni
al lume fioco di una candela e nel tripudio
delle estati quando pronunciavamo i nostri nomi
in impasti sempre nuovi
rincorrendo le increspature turchesi
del Tirreno sulle rive delle isole arruffate
dal vento rapiti da un vento circolare
lento senza orgoglio che incideva gli istanti
dentro te dentro me rischiarando il noi
nell'incerto provvisorio volo dell'esistere.
***
FUOCHI D' AGOSTO
se sul mio cuore piovono le stelle
non toglierne ti prego la polvere d'oro :
sulla pelle orchestra un dolce contrappunto.
rimani in questa notte che splende di fuochi
e di comete fin sulle rade pietre ai bordi dell'argine
e dentro la mia bella solitudine distende pene lontane
ma non dirmi un altro se mentre accarezzano il turchino
con le chiome le robinie, non caricarmi d'incertezza
quando i fiori tremano di piacere e di viola s'ammantano
nell'ascesa della notte mentre un grillo intona una melodia
perduta, e intenso esala stordisce, vestendo indiscreto
non visto la siepe di lauro, il profumo dei tigli sulla strada.
***
MEMORIA DI PARADISO
alza le ali all'angelo quando
nel crudo del dolore si fa cieco il sentiero
arranca il passo, vacilla, si perde
fa' che la compassione smuova la nostra
miseria il magone che affanna e strazia il respiro
strozza la voce mentre noi - maldestri - a tentoni
vaghiamo - separati insieme - abbaiando il dolore
frugando in cerca trasalendo tra sogni e sangue
strappa dal corpo il pensiero finché si apra
a preghiera in quello spazio liminale di verità
memoria di Paradiso.
***
E' IN QUESTO NOSTRO ANDARE
è in questo nostro andare
che alle spalle lascia rimpianti
sillabe umane frante misura spaiate
è in questo nostro andare quando
la lontananza pare irrimedibile e cede
il respiro all'ombra di presagi viola
è in questo nostro andare
il tempo di tessere tele incantando
l'invidia le vacue astrazioni i cammini
rigonfi di glorie improvvise e vacanze
il tempo di divorare l'orizzonte patteggiare
con l'impossibile puntando con passo quieto
al brivido del lento desiderare
per farne prossima ogni lontananza levando
sipari inganni frastuoni.
***
LIEVE IL TOCCO
lieve il tocco della porta
la chiave nella toppa
ti dico arrivo dalla stanza
in fondo dove silente scrivo
per contrastare chi assassina
i sogni, per dare un ordine
alle cose, come ai calzini
nel cassetto, al quotidiano
mezzo letto aperto sopra i libri
nella quiete bianca del salotto
ma tu non senti - forse non volevo -
e ancora col cappotto appoggi
i pacchi della spesa e io ti sono grata
per questo tuo lasciarmi assorta
a dipanare il senso delle cose
dentro a una riga che s'accende
dietro a un ritmo zoppicante
a una parola spudorata
capace di svuotare il nostro io
di fare posto al noi
sì, lo scarto del ruolo
nella pietà di una preghiera.
Nadia Scappini da Preghiere imperfette
Gli innamoramenti - di un giorno, di un anno - sono momenti memorabili della nostra vita. Memorabili perché la memoria presta loro largo spazio. Poi le strade si dividono o, al più, si distendono parallele e sono momenti bui che altrettanto si imprimono in una memoria esausta. Però, nel consueto progredire dei giorni, come accecanti bagliori dal passato, illuminano il nostro avanzare in età fino all'ultimo respiro.
RispondiEliminaLe persone che amiamo o che abbiamo amato mettono radici.
RispondiEliminaEd è per questo che - nonostante gli accadimenti della vita - non escono mai totalmente da noi , ma ci accompagnano con la loro ombra - imperiosa o fuggente - fino ( come dici tu ) al nostro ultimo respiro...