venerdì 25 aprile 2025

PROSEGUENDO CON TAVILLA...

 


                                                          Uno ha la fretta di andare a vedere...



" La cometa " 

( e cos'è questo corpo in caduta, scia di un attimo, brillìo nel nulla, se non la parola...)


Ripropongo ( come avevo promesso a Sari e a Franco  - ma poi a quelli che vorranno  )  altre poesie di questo autore che era sembrato troppo ermetico per la comprensione. Non so se ( compresa me ) cambieremo idea o saremo rafforzati nella primitiva impressione. Aggiungo, a benefico della conoscenza biografica, che l' autore insegna all' Università di Modena, Diritto Italiano presso la Facoltà di Giurisprudenza.




TUTTO E SUBITO , a nulla servono gli errori

appollaiati sul filo della roba stesa

contro il sole. Contro tutto e tutti

hai combattuto e ora esiti e smetti

di dolerti per il caro incontro con i detti

popolari,

                  rischi nella vuota conoscenza

che avevi della vita, quindi cieca

è la quintessenza della tua declinazione


una volubile meteora sfuggiva

dal campo visivo dell' estate.



                                                  ***


CALDO ITALIANO DEL DUE GIUGNO, il mio

ricordo contro il tuo che ti tenevi stretto

su per il corrimano degli uffici dello stato

uno indivisibile e 

                                  repubblicano. Amavi

e ami quel segno sigillato sulle carte

trasmesso come eterno indiscutibile elemento

dei popoli riuniti sotto

giuramento. Grufola

il cinghiale senza alcun timore

resta il barbagianni a sorvegliare un

cimelio d' autocarro nella polvere, tra i sassi.



                                                  ***


E INVECE NO, uno ha la fretta

di andare a vedere. Qualcuno si annulla

nell' accatto, una pena improvvisa

arranca sui cuori e vola come volano

i balestrucci sora i fiumi neri, questa

è la vita


                             oppure il diversivo

degli obici sui terrazzi, lo avrebbe

schiantato d'  emblée e niente scherzi

se alla sera rivoltavano i corpi

per scrutarne almeno i nomi. Non convince

dei gerani l' odore ripudiabile, uno

ha chiesto di finire processato

sotto i denti aguzzi

dei bagliori dell' estate.



                                                   ***


NEL BUIO ACCADEVANO COSE che quasi

erano bagliore, il nulla accecante di certe

giornate di sole in meridione.


                                                                            Nel buio così

come apparivi dispàri, amavi e ami

così come solo nei lampi notturni puoi


il crepitare delle interiori fiamme

fa il resto : l' inferno fantasmatico

che temevi. Ai bivi del cuore non devi

dire no, sussurra la sassifraga e si sperde

nel desiderio erratico, perenne

di crescere no.



                                                     ***


PER QUESTO GIRAVANO AL LARGO, per

questo hanno visto assieparsi

figure, ad una ad una cadevano forme

impossibili di trasmutato fuoco

nel candore interiore che si accende

se si muore. Tutto era calo e fissato

come si fissa l' entropia se portata

al grado termico di zero che a pensarlo

niente è più di un assoluto zero.

Non volevo dirtelo, ma continuano

a scambiarsi febbre con febbre

e noi con loro, potrebbe




                            Elio  Tavilla     da        La cometa



3 commenti:

  1. sul filo più
    non stendo panni.
    è restato
    solo vento
    da vagheggiare

    lieto giorno

    RispondiElimina
  2. Ti sei immedesimato col poeta... bene!
    Buona giornata.

    RispondiElimina