Uno ha la fretta di andare a vedere...
" La cometa "
( e cos'è questo corpo in caduta, scia di un attimo, brillìo nel nulla, se non la parola...)
Ripropongo ( come avevo promesso a Sari e a Franco - ma poi a quelli che vorranno ) altre poesie di questo autore che era sembrato troppo ermetico per la comprensione. Non so se ( compresa me ) cambieremo idea o saremo rafforzati nella primitiva impressione. Aggiungo, a benefico della conoscenza biografica, che l' autore insegna all' Università di Modena, Diritto Italiano presso la Facoltà di Giurisprudenza.
TUTTO E SUBITO , a nulla servono gli errori
appollaiati sul filo della roba stesa
contro il sole. Contro tutto e tutti
hai combattuto e ora esiti e smetti
di dolerti per il caro incontro con i detti
popolari,
rischi nella vuota conoscenza
che avevi della vita, quindi cieca
è la quintessenza della tua declinazione
una volubile meteora sfuggiva
dal campo visivo dell' estate.
***
CALDO ITALIANO DEL DUE GIUGNO, il mio
ricordo contro il tuo che ti tenevi stretto
su per il corrimano degli uffici dello stato
uno indivisibile e
repubblicano. Amavi
e ami quel segno sigillato sulle carte
trasmesso come eterno indiscutibile elemento
dei popoli riuniti sotto
giuramento. Grufola
il cinghiale senza alcun timore
resta il barbagianni a sorvegliare un
cimelio d' autocarro nella polvere, tra i sassi.
***
E INVECE NO, uno ha la fretta
di andare a vedere. Qualcuno si annulla
nell' accatto, una pena improvvisa
arranca sui cuori e vola come volano
i balestrucci sora i fiumi neri, questa
è la vita
oppure il diversivo
degli obici sui terrazzi, lo avrebbe
schiantato d' emblée e niente scherzi
se alla sera rivoltavano i corpi
per scrutarne almeno i nomi. Non convince
dei gerani l' odore ripudiabile, uno
ha chiesto di finire processato
sotto i denti aguzzi
dei bagliori dell' estate.
***
NEL BUIO ACCADEVANO COSE che quasi
erano bagliore, il nulla accecante di certe
giornate di sole in meridione.
Nel buio così
come apparivi dispàri, amavi e ami
così come solo nei lampi notturni puoi
il crepitare delle interiori fiamme
fa il resto : l' inferno fantasmatico
che temevi. Ai bivi del cuore non devi
dire no, sussurra la sassifraga e si sperde
nel desiderio erratico, perenne
di crescere no.
***
PER QUESTO GIRAVANO AL LARGO, per
questo hanno visto assieparsi
figure, ad una ad una cadevano forme
impossibili di trasmutato fuoco
nel candore interiore che si accende
se si muore. Tutto era calo e fissato
come si fissa l' entropia se portata
al grado termico di zero che a pensarlo
niente è più di un assoluto zero.
Non volevo dirtelo, ma continuano
a scambiarsi febbre con febbre
e noi con loro, potrebbe
Elio Tavilla da La cometa
sul filo più
RispondiEliminanon stendo panni.
è restato
solo vento
da vagheggiare
lieto giorno
Ti sei immedesimato col poeta... bene!
RispondiEliminaBuona giornata.
è così.
Eliminagrazie e lietoso dì