Pompei - Affresco di una madre che allatta il bambino
MADRI, BAMBINI E DEE CON LA SCOPA
Se potessimo sbirciare in casa di una madre che ha appena partorito, nella fase più antica della storia di Roma, ai nostri occhi si presenterebbe una scena quantomeno singolare. In piena notte vedremmo infatti tre uomini compiere una sorta di ronda all' esterno dell' edificio con in mano altrettanti oggetti piuttosto bizzarri : una scure, un pestello e una scopa. Giunto davanti alla porta d' ingresso, il gruppo si fermava e compiva gesti non meno misteriosi : la scure e il pestello venivano sollevati per colpire la soglia, la scopa per ripulire le schegge di legno che si accumulavano per terra, e questo nonostante i tre non fossero affatto dei malviventi intenzionati a penetrare con la forza nell' abitazione.
A offrirci la spiegazione di quello che in effetti ha tutta l' aria di essere un rito molto arcaico, è il maggiore studioso antico di religione romana, il dottissimo Varrone , attivo nel I sec. a.C.. Secondo Varrone, quel giro intorno alla casa della puerpera aveva la funzione di tenere lontano il dio Silvano e di impedire che tormentasse la madre e il bambino appena nato. E poiché Silvano è un dio irsuto e selvaggio, il cui dominio coincide con gli spazi del bosco e dell' incolto, ecco che per fronteggiarlo venivano impiegati oggetti appartenenti al campo dell' agricoltura : la scure con cui si tagliano gli alberi, il pestello con cui si macinano i cereali e la scopa con cui le spighe vengono ammassate sull' aia dopo la mietitura. Non solo : da Varrone apprendiamo anche che le tre figure coinvolte nel mito impersonavano altrettante divinità : Pilumno era il dio del pestello, Intercidona la dea della scure, mentre Deverra era riconoscibile dall' attributo della scopa .
Mario Lentano da Mito e Logos
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