Carl Gustav Jung
(...) Oggi posso dire : sono rimasto fedele a me stesso; ho fatto quel che potevo secondo scienza e coscienza. Se sia stato giusto o meno, questo non lo so . Soffrire è stato - in un modo o nell' altro - inevitabile. Ma io voglio soffrire per cose che mi appartengono davvero. Chiunque viva la sua vocazione e la realizzi secondo il meglio che sa e può, non ha motivo di avere rimorsi . (...)
Carl Gustav Jung dall ' anteprima del libro di Aniela Jaffé " In dialogo con Carl Gustav Jung "
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