Tutti salvati oppure nessuno...
Perdonami l'oltraggio
la bestemmia del giudizio
l'esercizio della pietra
così leggera da scagliare
senza mettersi nel conto.
Tua sarà la mano che scende
per dividere i figli dai padri
i fratelli dagli altri fratelli,
i giusti rinati nel bene
dagli empi ritti sul baratro,
ma sempre la stessa è la mano
da cui bambini nascemmo.
Forse tutti saremo salvati
brandelli della tua carne
torneremo ad essere uno,
tutti salvati oppure nessuno.
***
Sei sempre tu che vieni a riprendermi
ne è piena la memoria
di te che spunti e mi porti via,
alle scuole tutti i malori
li fingevo per vedere il tuo arrivo,
fino a oggi dove niente si finge
ed è vero il male che mi spezza,
e quanto è più atroce aspettarti,
passato dai banchi
a questo bianco lettino.
***
Siamo in questo avanzo di primavera
come due cose dimenticate da altri
in un sentiero che non è più scoperta
alberi di colpo indifferenti
il canto della macchia ormai rumore,
ci siamo svegliati da noi e da tutto il resto
ecco la tua barbara spiegazione,
ci rimane la strada del ritorno,
tra le parole che si danno agli sconosciuti.
***
Per tre anni mai voltato indietro
mai voglia segreta di rivederti,
ieri sera per chiara somiglianza
in altra città ecco farti viva,
per via della posa che più amavo
quei piedi minuti che piegavi
al minimo accenno d'imbarazzo,
simili in quello come gocce d'acqua
per quello sempre in cerca di cantucci,
erano le spiagge fuori stagione
il nostro lago dove il bosco fa notte
le camminate ai Pratoni fino a stellati.
Ieri sera per chiara somiglianza
ho sentito svegliarsi dal coma
in un solo secondo tutto il bene
e il sonno di tre anni pesante sulla testa.
***
Ammettilo che la vita,
a farla nel senso giusto,
potrebbe essere un posto
dove almeno abitarci,
lontano dai calori esagerati,
da tutte le morbosità
che ci dettero solo nostalgia
e quale amore?
Lontano dalle promesse della moneta
mantenuta solo la misericordia,
oscuro popolo reietto
dalla lietezza che gli sfuggì un giorno.
Guarda, guarda questa piccola
parte del mondo che l'occhio ci concede,
è unica, vera fonte di pensiero
e liberazione, nella sua quiete
di prato montano,
nella sua normalità di stelle
e luna pallida, ammettilo,
che vivere qui, tra questa pace
di natura e separazione d'affetti,
di sconforti le sere
pure non ne abbiamo mai sofferto.
Daniele Mencarelli da Tempo circolare ( poesie 2019 -1997 )
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