martedì 21 marzo 2023

A ORIENTE DI QUALSIASI ORIGINE 2



                                                                 Trattienimi come il sole la luna...



Un libro che ha ( ben riposte e ben nascoste ) ambizioni e parla costantemente dell'oriente e dell'origine  ( anche quando non lo fa ) dedicandosi piuttosto all'evocazione dell'anima, che è l'indiscussa protagonista di tutto il dettato.

Vi troviamo un continuo dialogo con la natura, un continuo perdersi e ritrovarsi, il rinnovo delle stagioni,  un senso di sé e di appartenenza dentro un infinito microcosmo, il dolore della perdita e della partenza, che inevitabilmente porta ad un ritorno alle radici più profonde.




IX


Specchi scuri, grani d'azzurro

vertigine concentrica di luce, il rinnovo delle 

reciproca, come un'immersione

una felicità solare, come ad afferrare

ciò che a pochi eletti

                                per predestinazione

                                                              accade.


Risposta del giorno a fine giorno.


Trattienimi come il sole la luna

nella tua bocca di fuga

dalla ruggine della terra.



                                              ***


XI


A oriente di qualsiasi origine

si vestiranno d'alba. Ne coglieranno

l'essenzialità oltre ragione.

La promessa prima, verrà conservata.

A tutto ciò che deve ancora essere

la sposa innalzerà altari, occhi.

A tutto ciò mai torri né ombre.

Nel bianco - in quella precisa tonalità di bianco,

tutto il valore indiviso della verità.




( il verso evidenziato è di Massimo Scrignoli )



                                        ***


XV


Se questo silenzio è l'eco di polvere

sul disordine di abbandoni inspiegati

                                              e delle colpe

se le madri anche avessero sbagliato

nella bontà; se nella semina

avesse avuto radici storte il seme

e il tropismo della terra non ne avesse corretto

il verso, servirebbe ora sfasciare

- invocato - dei semi maturi, il dio - per ricostruire a norma -

a norma sgusciare come il giorno

nella chiarità - origine, distesa arata, solco.


( il verso evidenziato è di R.M. Rilke )



                                               ***


XVII


Tu mi porti là, dove le cose vengono

quando devono venire, con levità

come di neve, se la neve torna al seme.

Vengono insieme nella pazienza e nella cura,

nella radura dei richiami - sapienti echi di rami,

attesa d'abeti a sorreggere voli.


Servono secoli d'intesa a benedire

il sincronico fiorire dei roseti.



                                                  ***


XXVIII


Provvisori noi, nei sentieri d'oro del mistero

che credevamo eterno - abisso e dimora,

costole allargate al vasto respiro

portavamo ignari, corone di rose.

Niente era certo come il sangue.

Noi eravamo quelli del tempo antecedente l'indugio,

ruggito di radura vergine. Urogalli.


I castelli non avevano torri.





               Annalisa  Rodeghiero   da   A oriente di qualsiasi origine



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