mercoledì 27 dicembre 2017

LE POCHE CARTE




                                        Stare così...come una disperazione o un'infanzia...



Le poche carte che ho con me
piegato sulle pagine da scrivere
con una calma assira da scriba
senz'altra direzione che il dolore,
un giardino che filiazioni
e filiazioni, un'umanità tutta intera
ha finito per attraversare;
le poche carte, e questi occhi
lo specchio immobile dell'iride
screziato dall'ombra delle foglie;
stare così, senza distanza
tra il tempo e il tempo
la mano e la mano
senza memoria
come una disperazione
o un'infanzia.


     Pierluigi  Cappello   da     Azzurro elementare



2 commenti:

  1. Splendido e terribile questo testo di Pierluigi Cappello, dà quasi lo sgomento della solitudine della condizione umana. Ma forse ci salva l'infanzia del cuore e il titolo della raccolta - "Azzurro elementare" - me lo dice.
    Buon Natale, cara Frida!

    RispondiElimina
  2. Eh sì, cara amica: il Natale, oltre che essere una festa dei cuori e degli affetti familiari( o forse proprio a causa di questo ), degli auguri e dello scambio di doni, è anche un periodo di grandi solitudini , soprattutto per le persone che quegli affetti non li hanno o li hanno persi. Non per nulla le statistiche ci dicono che le sindromi depressive ( come vengono scientificamente definite, ma io preferisco considerarle sofferenze dell'anima ) si acuiscono molto in questo periodo. Quindi, non per tutti il Natale è sinonimo di gioia e spensieratezza.
    Approfitto allora di questo spazio per rivolgere un pensiero ( e dove è possibile ) una presenza a chi - solo - lo è ancora e più terribilmente proprio adesso.
    E un grazie a te per essere passata di qui e aver lasciato un segno.

    RispondiElimina