martedì 27 giugno 2017

SESSO COME INCONTRO DI DUE SOGGETTIVITA'

 
 


        Fammi danzare verso la tua bellezza con un violino ardente...
       fammi danzare attraverso il panico finchè non sia al sicuro...
       mostrami lentamente ciò di cui io solo conosco i limiti...
       fammi danzare fino alla fine dell'amore.


(...)  A mio parere, per un buon incontro sessuale, occorre che tutti 
       e due i partner abbiano interiorizzato componenti maschili e
       femminili: siano capaci cioè di fare da contenitore dei desideri
       e delle paure dell'altro, in modo che l'altro possa
       abbandonarsi pienamente alle sensazioni corporee e psichiche
       di piacere, sia di riconoscere ed accettare i propri desideri e
       le proprie ansie e permettere alla propria eccitazione sessuale
       di esprimersi pienamente.
       Dai dati che emergono dalle varie ricerche, mi sembra di poter
       ipotizzare che solo individui dotati sia della tradizionale
       capacità maschile di desiderare e poter manifestare
       apertamente la propria eccitazione, sia delle capacità
       femminili di accoglimento, possano godere di una sessualità
       creativa. Possano cioè accettare di sperimentare - senza ansia
       eccessiva - emozioni dirompenti. Essere attenti alle proprie
       sensazioni e a quelle dell'altro, alternandosi in un complesso
       e precario balletto empatico, che prevede la perdita del senso
       di sé, in un momento di fusione e comunione, ma anche l'
       accettazione della differenziazione tra sé e l'altro, in un gioco
       delle parti di erotismo mutevole.
       Solo se possiamo accettare di essere sia soggetti che oggetti di
       desiderio, se possiamo concentrarci sulle nostre sensazioni e
       su quelle che  prova il partner, se possiamo incontrarci da
       uguali e diversi, possiamo sperimentare la gamma di emozioni
       e sensazioni che un incontro sessuale riuscito procura.
       Possiamo permetterci di perderci in noi stessi, nell'altro e nell'
       incontro, in successione e contemporaneamente, senza
       sentirci invasi, dominati, respinti o indesiderati.
       Bizzarramente, il desiderio sessuale nasce nello spazio vuoto
       dove ognuno deve prima sperimentare se stesso e la sua
       solitudine, per poi provare la voglia di desiderare l'altro, come
      " altro da", come solitudine altra da conoscere.
       Solo in uno stato di solitudine, meno condizionato da pressioni
       esterne, si può infatti scoprire chi si è.  (...)


            Donata  Francescato   da     Quando l'amore finisce


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