giovedì 18 dicembre 2025

IL NOME DI EURIDICE

 


                                                            Da quando è partita non nasce più un fiore...



Come tutte le ninfe, Euridice accompagna le processioni degli dei, quando uomini e bestie diventano inni viventi, prede e sacrifici. E' allora che il desiderio e la follia rapiscono come l' intrico della foresta ; si entra convinti di poterne uscire, ma dopo pochi passi si è persi per sempre. Euridice aspettava l' amato : sapeva che il segno di Orfeo - la sua lira che è anche un arco - non può esistere senza la discesa nell' Ade ; forse Euridice sapeva che Orfeo doveva perderla una seconda volta. La lira di Orfeo - come l' arco di Apollo -  uccide da lontano : lo sguardo è la freccia che mira al cuore della morte: Se la poesia dà una seconda morte, allora essa non è più potestà di Hades. Il dominio sulla morte è insidiato dal canto : questa è la follia del poeta.

In quell' attimo dove il bacio e la morte hanno preso quel nome nascosto nel cuore.




IL TEMPO VEGLIA


Non è gradito, almeno

non lo è stato, poter vedere oltre.


Le forme contorte,

gli splendori, gli strazi.


Queste parole ridotte

a un' assenza.


Il tempo veglia e non veglia

nel cuore del poeta.



                                          ***


QUEL CHE IL MARE SCROSTA


Il tempo di leggere

quel che il mare

scrosta dai muri.


L' andatura lenta

nel sole impazzito

di ogni barca lontana.


L' onda profonda

che scava lo spirito

di questa ferita.



                                             ***


LE ACQUE SORGENTI


Sei il veicolo di questi versi

anomali.

Senti una mano sulla spalla,

mentre tenti di finire questa

riga.

Le acque sorgenti del destino.



                                          ***


IL GRANDE VIALE DELLE ANIME


I luoghi che hai trovato oltre

la sabbia, i luoghi

dei quali non sai piangere

hanno lottato per giungere

alla penna. E ora

l' attimo, nel grande

viale delle anime, non può

essere riconosciuto.



                                              ***


COME UNA PORTA


Lascia quel che resta  dello spirito

lontano dai palmi rivolti al cielo.


Quando giustizia e natura coincidono

chiudi nei tuoi versi la paura.


Stridi come una porta,

che non può aprirsi né chiudersi.



                                               ***


L' INCONSISTENZA DELLE MANI


Traduci e disperdi la paura.

Disperdi lacrime e parole.

L ' inconsistenza delle mani.


                                   Ecco la notte

                                   in cui il cuore

                                   viene cancellato.





              Gianluca  Chierici   da     Devi ancora inventare Euridice



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