TERRA FERMA
d' altro canto
non saprei come inoltrare
la risposta a lettera di anonimo
spedita da oltremare : chiede ragione
di così tanta acqua tra le sponde
mentre riversa oceani di stupore
sull' incredulità.
Parlavo di terra ferma :
in rotta di deriva.
***
BALBUZIENTE
appesa a una gruccia nell' armadio
sgualcita cantilena mette punti
per ricucire trame
di un impensato originario ordito
come esercizio di logopedia :
è balbuziente l' anima smarrita.
***
LA MUTA
eppure ci sarà dove restare
- se mai desiderio di una sosta -
e rintanarsi ad aspettare
quando verrà premura.
Né rotta né deriva
né scie di correnti calcolate :
l' attesa che un riflesso
cambi pelle,
assistere l' affanno della muta
mentre è sospeso il tempo
che non ha figura
prima che voli via un pensiero.
***
HO TRASLOCATO
ho traslocato l' anima in esilio
e i sassi
che mi porto dietro :
da ripetuti danni
macerie
già destinate alla disattenzione
come per ricomporre :
l' inventario
mette in cornice pezzi di memoria,
strappi nella trama
e autoinganni;
disadattata più di quanto basta
lucida a specchio,
sembianze d' irrealtà,
dolore fondo
nel disumano estraneo d' altro mondo.
***
ORNITOLOGIA
parliamo del volo degli stormi,
parliamo dei gabbiani,
dei ritorni.
E le briciole di pane.
Dici che non funziona l' ornitologia ?
non importa,
sfrutto la libertà della poesia.
Nessuno ha mai vietato
un certificato di morte post - datato.
***
LAVORO ONIRICO
lasciami dire quello che mi pare,
anche se non è proprio un sentimento
quello che provo ai margini del cuore,
lì dove c'è stata una lesione
che se non fosse per l' anestesia
forse direi dolore.
E non ho sogni da portare a compimento :
anche il lavoro onirico è andato in confusione.
***
E TE NE ACCORGI DOPO
certe volte si fa sera e te ne accorgi dopo,
troppo tardi
per ricongiungere memorie di realtà.
D' altra parte neanche i sogni si ricordano di sé.
***
LUCE E ACQUA
quale luce splende, quale lunghezza d' onda
sull' onda lunga dell' imprecisione ?
e questa irrilevanza di pensieri
fatti di particelle in movimento
e ( spreco ) di energia.
Bastasse una mimetica intonata nel colore
a confondere le acque
- tanto per diluire l' ineleganza del dolore.
***
TERRA CHE SEI
hai cancellato dal paesaggio quello che non ti bagna
- lo so che preferisci il mare -
e tu - terra che sei - esclusa dalla vista
lo sai che non ci sei ?
perché quest' acqua senza approdi
ti sgomenta
come l' insensatezza di annegare
in un fondale asciutto.
***
ALLA MIA PORTATA
questo mondo così com'è, alla mia portata
credevo che lo fosse,
come uno stagno che contiene il mare,
ma le sponde sono così lontane
che da un lato il sole nasce mentre dall' altro muore,
e tra un saluto, un commiato e dirsi addio
neanche si avverte il cambio di respiro.
***
VISTO DAL VERO
non passa niente da fessure d' ombra
per quante parole presti alla mimesi,
la cosa che -manco a dirlo - sembra un' emozione
e chissà cos'è dal vero.
In ogni modo, sempre di storie piccole si tratta,
che se ne parla a fare ?
minime storie insoddisfatte
e tutti senza pace,
pronti a sgranare inutilmente gli occhi :
vedi ? non vedi ?
vado ? e dove andare ?
cosa inventare ?
se neanche sai cos'è che ti dovrebbe soddisfare.
E tutti gli anni di abbandono,
quelli serviti a te
nel tempo personale
per far cadere un' ultima illusione
tra gli artifici dell' animazione.
Ma il cancro di che colore è, visto dal vero ?
ci pensavo ieri
mentre ancora trattavo il prezzo di una rosa - rossa - dal fioraio.
Luciana Riommi ( analista junghiana )
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