Era morta con la luna storta...
" Un buon uso della vita " è il libro che segue " La manutenzione dei sentimenti" ( 2015 ). I titoli di queste raccolte rimandano ad un preciso orientamento etico, dove il motivo dirimente è subito dichiarato ( cosa fare della propria vita ). Una volta catapultati in questa strana cosa che chiamiamo realtà, ci interroghiamo sul senso e sulla direzione da dare alla nostra esistenza. Ma la soluzione è tutt'altro che semplice : se uguali per tutti sono le premesse, differenti per ognuno sono gli atti consequenziali. In combinazione con i caratteri individuali, i fattori eterogenei influiscono sul corso degli eventi e ne condizionano svolgimento ed epilogo. Dopo versi che abbracciano in un respiro quasi filosofico il bene e il male della condizione umana, il testo prende una piega inattesa, adotta un punto di vista singolare : si snoda in una sequenza di poesie dall' incipit ricorrente - replicato con minime varianti - in cui prevale il sintagma " lei era morta ", variamente adattato alle storie raccontate. Ogni quadro percorre, più evocando che descrivendo, la vita di una donna a partire dalla sua fine, compila una sorta di resoconto a ritroso per risalire alla causa - o al caso - che l'ha condotta alla morte. E ogni morte si verifica sempre come un evento improvviso, inaspettato, dirompente, anche quando in obliquo dai fatti si sarebbe potuto intuire il finale. " era morta di notte / tra le bolle della sera e quelle del mattino " ; " era morta con la luna storta.. ". La lettura di questa teoria di versi impone un suo ritmo e scorre senza pause, come a non voler interrompere il ritmo di una storia in cui siamo tutti implicati. Si prova una sorta di curiosità mista a sgomento, dall' altro la percezione viva e dolorosa che ogni esistenza - in misura maggiore o minore - tradisce le sue stesse premesse, disattendendo le aspettative.
era morta con la luna storta
era morta sopra un cuscino estraneo
di un vicino fuori della sua casa
come faceva a spiegare
a chi gliel'avesse chiesto
che era uscita in giardino
solo a fumare una sigaretta
scavalcata la finestra s'era trovata
nella casa buia
decisa a seguire il suo destino ?
***
lei vide cadere un suo occhio
nel piatto e lo raccolse
si disgregava pezzo
a pezzo ma non moriva
semplicemente non sapeva
come uscire dall'impasse
e fu mentre pensò che tutto finì.
***
Amelia Rosselli
le donne che non volano dal balcone
giù nella chiostrina
trovano dentro la forza
di aspettare
la cantilena delle voci matte
mezzo sentite
mezzo immaginate
nel vortice del vivere distratte.
***
Ingeborg Bachmann
le donne che non si bruciano di notte
negli androni scuri della casa
restano senza voce
quasi pietrificate
mentre dall'esterno
la vita le seduce.
***
Sylvia Plath
le donne che non mettono la testa
nel forno
sono tutte matte tutte ad aspettare
che qualcosa cambi - cambi l'amore
l' umore perfino il destino
che proprio un mattino si desti
un destriero di luce
che le porti via
lontano da questo mondo ombroso
da questo mondo tondo e spietato
senza empatia.
***
Virginia Woolf
le donne che non vanno al fiume
con le pietre in tasca
aspettano silenziose alla finestra
uno sguardo al tempo
uno al paesaggio
che passi questo maggio e la stagione
fiorita torni l'autunno con le sue
brume
confonde e assopisce ogni lume.
Gabriella Musetti da Un buon uso della vita
Buongiorno! Sono finito in spam.. (facile..dopo quante gliene ho dette.. )
RispondiEliminaNon te la prendere... siamo fra i pochi che pensano alla Poesia nella settimana di Ferragosto ( che per me è meno di niente ! ).
RispondiEliminaTi meriti un abbraccio...
In realtà è sempre un buon pensiero, la poesia, per ogni stagione e qualsiasi orario..
EliminaNon so se sia vero l' assunto che " la poesia salverà il mondo". Certo dà più vita alla Vita.
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