Mais la vie sans toi, je sais pas...
RIPAR - AZIONI
Scrivo per me, per dirmi quello che non voglio capire
di quando ti guardo voltarmi le spalle
per vendere il futuro al giusto prezzo.
Nel mentre accatastiamo di ( s ) tratti senso e rotta
al mare d' inchiostro già versato
con il sollievo di farci scudo.
Reciproca - mente.
frida
«Oggi ho deciso di vivere un giorno lieto… ma in equilibrio cosmico.
RispondiEliminaMi sono svegliato e ho acceso l’incenso: cinque minuti di felicità, né uno di più, perché il karma ha le sue tariffe.
A colazione ho contato i chicchi di caffè: 21, numero sacro, per una gioia calibrata. Il ventiduesimo l’ho buttato: era un’euforia blasfema.
Poi sono uscito e ho detto: “Oh Universo, concedimi un sorriso… ma di 7 centimetri esatti, perché il chakra del buonumore non sopporta gli eccessi.”
La sera ho meditato sul bilancio: sei ore di serenità, due di pace interiore, venti minuti di risata tantrica.
Domani punto a raggiungere il Nirvana… ma solo in formato ridotto, che quello standard è fuori abbonamento.»
A volte con la scrittura facciamo contrabbando gabbando il doganiere che c’è in noi, usiamo doppiofondi e doppi sensi, metafore e finzioni per far passare emozioni, pensieri, ammissioni che da esplicite non supererebbero il controllo del nostro io.
RispondiEliminamassimolegnani
Hai ragione : ma questa volta il doganiere era del tutto accecato !
EliminaC’era una frontiera invisibile dentro ciascuno di noi.
EliminaIl doganiere interiore era sempre lì: serissimo, uniforme stirata, penna in mano.
Controllava i bagagli della coscienza.
“Questa rabbia? Troppo ingombrante, non passa. Questa tristezza? Tasse non pagate. Questa gioia? Pericolosamente esuberante, rimanga dov’è.”
Un giorno arrivò il contrabbandiere–poeta. Portava con sé solo una valigia di carta.
Il doganiere, sospettoso, la aprì: dentro c’erano metafore, doppi sensi, battute, storie ridicole.
“E queste che roba sarebbero?” chiese.
Il poeta disse: “Finzioni, signore. Solo finzioni.”
Il doganiere accennò un sorriso... una piccola distrazione, sufficiente a lasciar passare tutto ciò che la valigia nascondeva nei doppi fondi: paura travestita da ironia, nostalgia camuffata da parabola, desiderio in abito da allegoria - e qualche poesia, di tanto in tanto.
E' una bella storia . Gli ultimi tre versi sono illuminanti e hanno una loro morale : la verità della poesia non è la verità della cronaca.
EliminaGrazie per questo dono.
Mi sembra un bel programma . Io non sono capace di fare altrettanto, almeno in modo così dettagliato.
RispondiEliminaCercherò di vivere lo stesso un giorno lieto con più modeste possibilità.
Ti ringrazio del suggerimento e ti auguro il raggiungimento del Nirvana !
Beautiful blog
RispondiEliminaPlease read my post
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