martedì 26 agosto 2025

LACRIME DAI PONTI DI MADISON COUNTY

 


                                              " E' per sollievo che sei vivo... che siamo ancora vivi... "




" C' è una pieve, una chiesa giocattolo di pietra chiara, con una piccola croce piantata fra le tegole. Scendo dalla macchina. Cammino. Voglio arrivare fin lì e fare esercizi di umiltà. Cammino spedita. Voglio pregare, con la voce, come prescrive mia figlia. Magari mormorando. Oppure gridando. Mi inginocchio sul gradino davanti a una porta di legno divelta dai cardini, nel bel mezzo di un giardino di rovi. Dico soltanto  : " Dio, " come per stabilire un contatto. E rimango lì, con gli occhi chiusi. La borsetta appoggiata nel fango. Mi sforzo di parlare, ma le frasi non si compongono. " Dio, " dico di nuovo, " potrebbe finire qui, non credi ? ". Riprovo. " Dio, se prendi lui, prendi anche me ". Mi risponde il latrare dei cani, in lontananza. Mi rialzo a fatica. Le ginocchia doloranti per l' umido della notte. Mi sento ridicola. Falsa. Una vecchia superstiziosa e opportunista. " E' lo pavento", mormoro, " scusami ". E mi faccio svelta il segno della croce. Per accomiatarmi.

Torno alla macchina zoppicando veloce, sporca di fango, con le mani graffiate. E vedo un' ombra che mi viene incontro. Il bastone che picchia sul selciato, la papalina a proteggere il cranio nudo. Vorrei essere abbracciata, abbracciarlo, ma lui è arrabbiato. " Dov'eri finita ? ".

Mentre aspettiamo il carro attrezzi ( l' ha chiamato lui con il cellulare ) piango ininterrottamente.

" Adesso puoi anche smettere. Ti ho perdonata " , dice Carlo.

" E' per il sollievo.... che sei vivo.... che siamo ancora vivi.... "

" E allora piangi pure."




                          Lidia  Ravera   da      Piangi pure



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