E vorrei domandare al vento...
MA SE POI NON VOLO
Appartengo all' autunno
come un figlio alla madre
come l' inchiostro al libro
come la foglia all' albero
scosso di pioggia e d' ottobre
da cui non so recidermi
se non è ancora tempo.
E mi ingiallisco il desiderio
d' essere strada a passi conosciuti
o farmi nido per ritorni stanchi,
senza sentire la carezza del crepuscolo
sulle nervature scoperte della pelle
prima che avvenga il freddo inverno.
E vorrei domandare al vento
quando si parte.
Ma se poi non volo.
frida
Ben espresso il legame con la propria stagione del cuore, ti fai pianta che ingiallisce, strada che riporta a casa, nido, rondine pronta a migrare. Toccante la domanda finale.
RispondiEliminamassimolegnani
Non posso che esserti grata per interpretare così a fondo i miei sentimenti e le mie emozioni.
RispondiEliminaSentirsi capiti fa la differenza.
Io credo che tu stia già volando, ti offri nido e ricami l'inchiostro. Ti appartieni: cruciale consapevolezza.
RispondiEliminaSi, col tempo - lavorando su di sé - si acquisisce consapevolezza.
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