Il mondo mi scivola dalle dita...
( ... )A un anno dalla scomparsa di Roberto Pazzi ( 2 Dicembre 2023 ), affiorano questi cinque testi inediti grazie all' opera di archiviazione e conservazione del Centro Studi a lui intitolato situato a Ferrara, proprio nella dimora dello scrittore, il cui Comitato Scientifico è presieduto da Dacia Maraini. Tra i versi di Pazzi, il visibile trascolora in invisibile, salvato dalla parola della Poesia, l' anticipo di una trasformazione semica : ciò che la parola poetica nomina si sottrae al peso della corporeità e dell' impermanenza cui è destinata dal divenire. Il poeta si conferma una penna della durata e della continuità, facendo suoi i tre assoluti di Wislawa Szymborska : " La gioia di scrivere. / Il potere di perpetrare / La vendetta di una mano mortale ". Una vendetta incorruttibile - quella della scrittura - capace di garantire una quota di eterno alle forme viventi, ai mondi, alle civiltà che franano nell' ombra, depositata al sicuro. Nei suoi ultimi versi, Pazzi parrebbe condividere l' oraziano " non omnis moriar ", sfiorando appena le forme sensibili, l' allegria delle sue attese d' amore, la forma intatta del desiderio preservato dal compimento, il piacere di nominare la cosa nel rinvio all' infinito del possesso . (... )
( Matteo Bianchi )
DESIDERIO
Riprendimi, incantami,
possiedimi, tormentami,
non lasciarmi,
tienimi con te,
non voglio perderti,
stringimi ancora,
tu mi difendi dalla paura
che solo il nulla sia alle spalle
e non la calda folla dei volti,
quando ti persuadevi a perdonarmi
se ti seguivo,
se ti tradivo nel sorriso
di chi mi rubava
e subito il tuo fuoco
accendeva il lampo del sì,
perché sempre sei tu a tenermi,
tu compi il miracolo,
somigli all' eternità,
spopoli il nulla,
tu solo vinci,
desiderio.
***
IL BACIO DELLA NOTTE
Vince la luce,
perdono le tenebre,
farfalla catturata dalla lampada,
mosca presa dall' odore,
già uccello lanciato verso il sole.
Allodola o usignolo ?
Ormai ci sfioriamo
poco prima dell' alba,
quando la notte bacia il giorno.
Chi mai sarà colui che s' avanza ?
Non lo conosco, ma lui conosce me,
mi sorride, aspetto che mi chiami.
***
LA CHIAMATA INFINITA
Chiudendo la telefonata
esito a spegnere la tua voce,
spero che lo faccia tu,
balbetto parole di congedo
a provare quando non ti sentirò più,
non trovo il coraggio
di farti cadere
lo lascio alla forza delle cose.
Verrà il giorno
che uno di noi due
mentirà l' arrivederci
sapendo che non ci sarà
più una chiamata
neanche dall' aldilà.
Ma tu ribatti e protesti,
se non sento dirmi ciao
non la finiamo più,
e così mi hai detto scherzando
proprio quello che vorrei.
***
LA VITA FRA LE DITA
Il mondo mi scivola dalle dita,
il desiderio di correre e vederlo
è sempre giovane,
eppure me ne sto a letto
assaporando la partenza infinita,
baciato dalla dolcissima
mattina d' ottobre.
Mi lusinga sotto le coperte
la voglia di partire,
le carte d' imbarco già pronte,
il numero di posto sempre dispari,
ma non ho paura del tredici
né del diciassette,
sono dentro la mia vita
che scoppia se non la stringo,
se non le sfilo l' anello dal dito
per metterlo sotto la lingua
e sparire per gioco
come quando d' incanto sparirò.
***
LA FERMATA
Il mondo sognava di fermarsi
nel suo galoppo verso il nulla,
era il sogno che volevi raccontare
ma non ci sei riuscita, stavi male,
hai detto solo sono stanca
te lo dirò domani,
e non hai avuto quel domani.
Ormai infinita la promessa,
ora so quanta fretta avevi, Emilia,
quasi morendo volessi aiutare
il mondo a fermarsi
prima che nemmeno a sostare
riuscisse più,
perché in quel temporaneo arresto
c'è un amore per la vita così grande
da bruciare le parole a dirlo.
Ecco perché oggi molti parlano
di quel che non sanno
e che invece tu sapevi.
E i molti che non sanno
aiutano il mondo
con la loro paura,
non hanno altro.
Roberto Pazzi Inediti
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