mercoledì 20 settembre 2023

LE BRUCIAGLIE DI GABRIELE

 


                                                    Solo, sospinto da un vento di terra e di mare...



Sulla riflessione riguardo la necessità dello scrivere, l'autore innesta -visitati e reinterpretati - alcuni classici tòpoi della poesia, quali la meditazione sul senso della vita, sul dolore del vivere, sul tempo, sulla memoria e sulla morte. Due ulteriori nuclei tematici sono quelli relativi al senso dell'amore, della sensualità, del mistero e del sogno in stretto dialogo, a volte intercambiandosi  e quasi confondendosi tra loro, il tutto espresso con un linguaggio teso alla ricerca di una essenzialità estrema, tanto da apparire stilisticamente scabro, talvolta diafano e quasi arido.





Non importa 

se il tuo cuore abbia

taciuto

o si sia voltato

dalla parte sbagliata,

sognando lune 

da afferrare

o stelline di carta

da desiderare.


E' l'amore forse che vince.


Addosso

hai una croce

senza chiodi

perciò sei libera.



                                    ***


Quanta vita manca alla vita,

adesso   che    vorrei   un 

pensiero

semplice, una stretta di mano

o una carezza sincera.


Mentre si svela

ai miei occhi sgomenti

che la trama è orai svanita

e l'ordito rimestato.



                                         ***


Questa vita,

binario di dissolvenza.


Sorriso screziato


- che porti sorriso

non è mai -.


L' oggi è un adagio

che distanzia le voci.


Queste voci,

ostensorio del possibile.


Rovine accatastate

in una goccia : ferite

del vacuo esistere.


Sempre di sbieco.

Dipanarsi - arrivare.



                                         ***


Senza posa è questa vita

così preziosa e inafferrabile

che tu quasi la divori.


E non trattieni

l'inconsueta voglia

di un bacio al mattino


mentre riparte il treno

dalla stazioncina assopita

sulla costa degli Etruschi.


La necropoli ci attende assolata.


E la serpe che in sogno t'apparve.


Tra le felci

non falciate

da nessuno


- tu sola

anima viva sei -


fra tutti i morti

della necropoli,


me compreso.



                                               ***


Un mare

di pietra

lassù

mi attendeva.

Sudario di ricordi.


Quell'ossaia

affastellata

cantava

di giorni

disfatti

per sempre.


E forse anche dei miei.


Poi un volo senza ali.


Solo -

sospinto

da un vento

di terra e di mare.


Altro non sapevo.


Infine un silenzio di polveri.





                      Gabriele  Greco  da    Bruciaglie



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